Condannato a 6 anni di carcere, dopo un processo in cui la ragazza ha dovuto ripercorrere gli attimi di ciò che occorse il 12 giugno 2020 a casa dell’uomo, nella periferia di Roma
Era il 12 giugno 2020 quando una ragazza di 19 anni si trovava a una festa tra amici a casa di un 30enne, nella periferia di Roma. Dopo la festa, la ragazza, che aveva bevuto qualche bicchiere, resta a casa dal trentenne che si era offerto di darle ospitalità per evitare che uscisse a tarda notte. Ma il giovane, quando ormai gli invitati erano andati via, propone alla 19enne un ultimo gioco prima di andare a riposare.
I due si siedono a un tavolo e lui ha le carte in mano, detta le regole e impone anche una penitenza per chi perde, ossia quella di bere. Forse barando, vince sempre lui e la ragazza beve ogni volta, inconsapevole che di lì a poco sarebbe rimasta vittima dell’uomo. L’uomo infatti aveva messo in quel bicchiere la droga dello stupro.
I ricordi della giovane sono frammentari e ricostruisce il tutto solo il giorno dopo, quando si sveglia impanicata e finalmente riesce a fuggire da ciò che è avvenuto per tutta la notte, quando era incapace di reagire.
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A quel punto fugge da quell’appartamento e corre a denunciare la vicenda.
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Ieri l’uomo è stato condannato a 6 anni di carcere, dopo un processo in cui ha dovuto ripercorrere gli attimi di quella brutta nottata.