La Corte dei Conti ha giudicato responsabili sia il medico oculista sia l’infermiera ed entrambi dovranno risarcire la Asl2 di Savona per un totale di 65 mila euro. Il paziente lamenta anche dei dolori fortissimi che si aggiungono alla perdita della vista causati dall’errore fatto prima dell’intervento.
Un intervento alla cataratta si è trasformato in un vero e proprio incubo per un paziente che ha perso la vista nell’occhio in cui è stato, per errore, iniettata una soluzione alcolica nella fase di lavaggio preliminare. La Corte dei Conti ha condannato sia il medico oculista sia l’infermiera.
La condanna
L’intervento è stato eseguito presso la Asl2 di Savona dall’oculista Gian Maria Venturino e dall’infermiera Silvia Venturino. Intervento che alla Asl2 di Savona è costato ben 81500 euro di risarcimento al paziente. Nei giorni scorsi, però, la Corte dei Conti ha condannato sia il medico oculista sia l’infermiera per danno erariale e dovranno risarcire la Asl2 per un totale di 65 mila euro. Il medico Venturini dovrà pagare 40 mila euro mentre l’infermiera 24 mila euro: la cifra è stata definita sulla base della percentuale di responsabilità definita dalla Corte stessa.
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Colpa dell’infermiera è quella di aver avuto un «comportamento manifestamente superficiale». Il medico, invece, afferma la Corte: «avendo fatto introdurre lui stesso la soluzione alcolica per pulire la lente necessaria per il primo intervento, avrebbe dovuto impartire alle infermiere l’ordine di svuotare la ciotola e di porla da parte». Solo così facendo avrebbe potuto «evitare, sin dall’origine, ogni possibilità di errore considerata anche l’identità di colore e di odore tra le due soluzioni» si legge. In alternativa, l’oculista – sostiene la Corte – «avrebbe dovuto chiedere espressamente alle infermiere di verificare il corretto riempimento della siringa sterile».
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La difesa
Da parte sua, l’oculista ha affermato che il risarcimento pagato al paziente dalla Asl2 di Savona non avrebbe pesato sulle casse della Asl stessa se solo «la Regione Liguria avesse fatto la scelta di assicurarsi esternamente invece di procedere in regime di autoassicurazione». La Corte dei Conti, però, non ha accolto quanto sostenuto dal medico oculista.