In centomila a protestare in 40 piazze d’Italia per la riforma dell’alternanza scuola-lavoro e contro le nuove regole della maturità.
Centomila ragazzi e ragazze a sfilare in corteo, 40 le piazze italiane coinvolte, tanti striscioni e slogan. Stamattina gli studenti di tutta Italia si sono mobilitati in massa per protestare, al grido di «È tempo di riscatto» e «Gli immaturi siete voi», contro la decisione del governo di ritornare ad un esame di maturità completo, con le due prove scritte, sopprimendo così la semplificazione introdotta ai tempi del Covid. Ma anche per protestare contro l’alternanza scuola lavoro, tornata tragicamente alla ribalta con la scomparsa dello studente friulano Lorenzo Peralli, morto in fabbrica nell’ultimo giorno di stage. «Una giornata intensa quella di oggi», comunica la Rete degli Studenti Medi, che ha lanciato la mobilitazione nazionale. A Roma un corteo di 5mila studenti ha raggiunto il ministero dell’Istruzione, mentre altri cortei e presìdi numerosi sono stati organizzati a Genova, Venezia, Palermo, Firenze, Bari, Perugia e in molte altre città della penisola.
«Non ci fermeremo qui», gridano gli studenti
Tra le varie associazioni coinvolte, «La Lupa» rappresenta oggi il movimento più radicale, quello che si ispira ai movimenti della Pantera e che in mattinata ha disegnato con la vernice il proprio simbolo sui muri della capitale, oltre a sparare petardi e fumogeni colorati. «Non è possibile questa modalità dopo due anni di pandemia. Il governo non sta investendo su di noi e sulla scuola. Non ci fermeremo qui», gridano gli studenti, scesi nuovamente in piazza a Roma dopo gli scontri con la polizia in occasione delle proteste dei giorni scorsi. Sono state lanciate uova contro la sede del Miur e prima ancora contro l’Unione Industriali.
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Lo stesso hanno fatto anche gli studenti che hanno manifestato a Torino. «Vengano ora a parlare con gli studenti, si prendano le loro responsabilità dopo la mattanza di piazza Arbarello» urlano al microfono gli studenti ricordando le manganellate della scorsa settimana. Scarsa invece la partecipazione degli studenti milanesi alla manifestazione organizzata in piazza Fontana a Milano dall’Unione degli Studenti. Circa una cinquantina le persone che si sono radunate a metà mattina in segno di protesta contro il ritorno delle prove scritte alla maturità.
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La Flc Cgil ha reso noto il suo sostegno agli studenti: «Chiedono di essere ascoltati dal Ministero sulle nuove modalità dell’esame di stato che ripropongono una seconda prova scritta ignorando completamente tre anni scolastici discontinui, fatti di quarantene, dad, didattica mista. La settimana scorsa hanno protestato per la morte dello studente Lorenzo Parelli, una morte terribile avvenuta nel sistema di istruzione, anche in quel caso chiedevano di essere ascoltati e invece, sono stati manganellati», dichiara il sindacato. «La nostra organizzazione non può che accogliere con favore le manifestazioni nelle piazze e la rinnovata voglia di protagonismo una generazione di studentesse e studenti che ha pagato un prezzo altissimo in questi anni segnati dalla pandemia dimostrando sempre un grosso senso di responsabilità. Il senso di disagio di questi ragazzi ha trovato espressione anche nel discorso di insediamento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha sottolineato che «È doveroso ascoltare la voce degli studenti preoccupati per il loro domani». Ascoltiamoli dunque, così come ci chiedono e costruiamo con loro una riflessione su ciò che serve per riportare, realmente, la scuola al centro del nostro Paese», conclude così la Flc Cgil.