Coldiretti, aumentano gli incendi in pieno inverno: “Oltre 150 mila ettari inceneriti”. Sono 19 i roghi scoppiati ad inizio 2022: “Colpa del vento e della siccità, occorrono interventi strutturali”.
Secondo quanto è emerso dall’analisi della Coldiretti su dati Effis, il nostro Paese continua ad essere investito dai roghi anche in pieno inverno. I dati di Effis si riferiscono agli incendi scoppiati nel nord Italia, e che hanno colpito foreste e riserve naturali con un disastro che pesa sull’ambiente, l’economia, l’occupazione e le comunità delle aree colpite. Dal report viene evidenziato che dall’inizio del 2022 i roghi sono più che quadruplicati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso – e questo perché spinti dal forte vento, dalle alte temperature e dall’assenza di precipitazioni che ha inaridito i terreni nei boschi.
Coldiretti, incendi hanno divorato oltre 150 mila ettari
Come si apprende dalla nota ufficiale, la situazione è di massima allerta, e il quadro viene costsantemente monitorato dal Dipartimento della Protezione Civile. La stessa Protezione Civile, del resto, è attualmente impegnata con il personale a terra e la flotta aerea dello Stato, nello spegnimento dei roghi favoriti in Piemonte, Lombardia e Liguria. Dal report si apprende infatti che dall’inizio del 2022 sono ben 19 gli incedi divampati.
“Una situazione devastante dopo un 2021 che ha visto oltre 150 mila ettari di territorio da nord a sud del Paese inceneriti da 659 tempeste di fuoco contro una media storica (fra il 2008 e il 2021) di 234 ogni anno”, spiega dunque Coldiretti. E si tratta di “un dramma”, questo, “che l’Italia è costretta ad affrontare perché se da una parte 6 incendi su 10 sono di origine dolosa, con i piromani in azione, dall’altra per effetto della chiusura delle aziende agricole, la maggioranza dei boschi nazionali si trova senza sorveglianza per l’assenza di un agricoltore che possa gestirli in un Paese come l’Italia dove più di un terzo della superficie, per un totale di 11,4 milioni di ettari, è coperta da boschi”.
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Inoltre, viene spiegato che “i roghi che devastano le foreste hanno anche l’effetto di aumentare il deficit commerciale nel settore del legno, dove l’industria italiana è la prima in Europa ma importa dall’estero più dell’80% del legname necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento, per un importo di 4,8 miliardi nel 2021 (+34,5%)”. Proiezioni, queste, ottenute da Coldiretti attraverso l’analisi dei dati Istat.
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Alla luce di quanto emerso Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, lancia quindi un appello importante: “Occorrono interventi strutturali per ricreare le condizioni economiche e sociali affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli anche nei confronti delle azioni criminali che sono un danno per l’intera collettività”. “In questo contesto Coldiretti e Federforeste hanno elaborato un progetto nell’ambito del PNRR per piantare in Italia milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali”, ha infine concluso il presidente.