Sempre più distanti le posizioni di Donald Trump e Mike Pence. L’ex presidente torna ad attaccare il suo vecchio vice.
Invece di indagare sull’assalto al Congresso, la commissione d’inchiesta della Camera dovrebbe investigare sulle ragioni che hanno portato Mike Pence a non rifiutare i risultati elettorali negli stati in cui Donald Trump contestava il successo di Joe Biden. Il tycoon torna ancora una volta alla carica contro il suo ex vice presidente, pochi giorni dopo aver detto che Pence disponeva dell’autorità per poter ribaltare i risultati elettorali.
Pence poteva rovesciare i risultati elettorali, accusa l’ex presidente
In una dichiarazione diffusa oggi l’ex presidente dichiara che Pence “avrebbe potuto rimandare i risultati elettorali alle assemblee legislative degli Stati per essere di nuovo considerati, dopo che erano state scoperte così tante frodi e irregolarità”. Pence, dal canto suo, allora disse più volte a Trump di non avere l’autorità per rovesciare i risultati elettorali, ma solo quella di ratificarli nella famosa seduta del 6 gennaio poi interrotta dall’assalto al Congresso da parte dei supporter di Trump.
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L’ex presidente è tornato poi ad attaccare la commissione della Camera che sta indagando sull’assalto al Congresso, da lui definita piena zeppa di “truffatori politici, bugiardi e traditori”.
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Trump sostiene che la commissione farebbe meglio a indagare su “perché Pence non ha mandato indietro i risultati per una nuova certificazione, dato che ora è stato dimostrato che l’autorità per farlo”.