Duro scontro all’Onu tra Russia e Usa, sarà il Qatar a rifornire di gas l’Occidente in caso di guerra?

Nell’ultima assemblea Onu, gli ambasciatori delle due superpotenze si sono accusati reciprocamente, e non sembrano al momento esserci i presupposti per abbassare il clima di tensione. 

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A breve, Putin dovrebbe tenere un incontro con il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro. La notizia è stata confermata dal portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov, che ha spiegato che sono in corso i preparativi per l’incontro tra i due leader, ma che al momento non è stata ancora stabilita una data ufficiale. Tutto questo, mentre invece la stampa brasiliana riferisce delle pressioni che la Casa Bianca starebbe facendo su Bolsonaro affinché rimandi questo vertice. Il nervosismo degli Stati Uniti è facilmente comprensibile, considerato che una guerra tra Russia e Occidente non è mai stata così vicina come in questi giorni, e che le sponde diplomatiche che la Russia potrebbe trovare con il Brasile, che di certo non è una potenza irrilevante nello scacchiere geopolitico mondiale, potrebbero rafforzare la posizione di Mosca e al contempo indebolire invece la linea intransigente di Biden. Anche perché l’amministrazione americana deve già fare i conti con le resistenze all’interno dell’Unione Europa, in quanto non tutti i paesi si sono dimostrati pienamente convinti di questa nuova crociata, fatta principalmente di nuove sanzioni economiche, che si sta lanciando contro il Cremlino. 

Il premier ungherese Orban incontra Putin e fa arrabbiare l’Unione Europea

Nella giornata di oggi inoltre, il premier ungherese Viktor Orban incontrerà Putin per discutere della crisi in Ucraina, e anche la visita di Orban è stata fortemente criticata dall’America e dall’Ue. Critiche che però sembrano dimenticare la posizione del premier ungherese in questi anni, sicuramente più vicino da un punto di vista diplomatico alla Russia che all’Occidente. Basti solo pensare che l’Ungheria è al momento l’unica nazione che si è formalmente rifiutata di inviare truppe Nato in Ucraina, dopo l’iniziativa lanciata da Biden a cui hanno risposto tanti alleati nel vecchio continente tra cui l’Inghilterra. In Ucraina vive poi una minoranza ungherese composta da circa 200 mila persone, e Orban si è dal principio appoggiato a Putin e non all’Occidente per chiedere la loro tutela. Scelte che naturalmente l’opposizione ungherese rimprovera ad Orban, che starebbe in questo modo aggravando la crisi diplomatica tra Mosca e gli Usa. D’altronde Orban aveva già tracciato il suo asse con la Russia, posizionandosi come uno dei pochissimi paesi nel vecchio continente che aveva approvato l’utilizzo del vaccino russo contro il Covid Sputnik V, che non è stato riconosciuto ufficialmente dall’Ema. Ma non solo, perchè alcune settimane fa il premier ungherese aveva annunciato la costruzione nella nazione di uno specifico impianto per produrre il vaccino russo all’interno della nazione. 

Assemblea Onu, duro scontro tra gli ambasciatori delle due superpotenze

La tensione tra Putin e Biden è ormai alle stelle e lo si è visto nel corso dell’ultima assemblea ONU. L’ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield ha infatti accusato Mosca di lavorare per destabilizzare la sicurezza mondiale: “La situazione che stiamo affrontando in Europa è urgente e pericolosa, e la posta in gioco per l’Ucraina e per ciascun altro membro dell’ONU non potrebbe essere più alta”. A stretto giro è naturalmente arrivata la replica dell’ambasciatore russo Vasily Nebenzya, che ha dichiarato come le accuse occidentali contro Putin siano indebiti e illegittime. Il Cremlino, ha spiegato, agisce nel rispetto del diritto internazionale, limitandosi a spostare le proprie milizie all’interno del territorio: “I nostri colleghi occidentali stanno parlando della necessità di una de-escalation, ma loro stessi stanno creando tensioni con la loro retorica e stanno provocando un’escalation. È come se steste desiderando e aspettando che succeda, come se voleste trasformare in realtà la vostra speculazione”. 

Le accuse dell’ambasciatore Nebenzya: Ucraina alimenta nel territorio sentimento anti russo per uscire dalla tregua di Minsk

L’ambasciatore russo ha poi anche accusato direttamente l’Ucraina di alimentare nella nazione un sentimento anti russo allo scopo di mettere fine agli accordi Minsk, che hanno sancito la tregua per stoppare la guerra nella parte orientale della nazione. La riunione del Consiglio di Sicurezza Onu si è svolta dunque con toni molto accesi, al punto che l’ambasciatore russo ha deciso di lasciare la sala, adducendo come scusa un impegno programmato, nel momento in cui è intervenuto il suo omologo ucraino. Com’era prevedibile, non si è giunti a nessun tipo di accordo, e il vertice è servito soltanto a esacerbare le posizioni già esistenti. Anche l’ambasciatore cinese nel suo intervento ha attaccato duramente gli Stati Uniti accusandoli di aver intrapreso una “diplomazia del microfono”, ovvero di voler evitare una guerra soltanto a parole, quando nei fatti stanno facendo di tutto per portare la tensione con Mosca oltre ogni limite consentito. In ogni caso, il dialogo tra i Ministri degli Esteri di Russia e Usa resta aperto, e Lavrov e Blinken si sentiranno già nella giornata di oggi, Martedì 1 Febbraio 2022, per tentare di stendere un clima fin troppo teso tra le due superpotenze. 

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In tal senso, è evidente come la decisione degli Stati Uniti di rinforzare i rapporti economici con il Qatar sia un primo passo per fornire all’Europa un’alternativa alle forniture di gas nel vecchio continente. Al momento infatti solo la Russia potrebbe aiutare l’Ue nella crisi energetica che sta per arrivare, e questa è una possibilità che preoccupa molto Biden, che vedrebbe così assottigliarsi il fronte anti russo che sta faticosamente costruendo nelle ultime settimane. Quanti paesi europei sarebbero disposti a mettersi contro Mosca, quando si tratta dell’unica superpotenza in grado di rifornire di gas il vecchio continente? 

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