Paolo Moroni, ingegnere italiano ucciso nel suo attico ad Amsterdam, sarebbe morto per mano di un marocchino di 22 anni
Paolo Moroni, ingegnere italiano ritrovato morto nel suo attico ad Amsterdam, sarebbe stato ucciso da un giovane marocchino di 22 anni, con regolare permesso di soggiorno. Il cellulare di Moroni ha squillato a vuoto per diversi giorni. La prima chiamata l’ha effettuata la sorella dell’uomo, Gabriella, nella caserma dei carabinieri a Civitavecchia (Roma). Le autorità olandesi avevano avvisato la Farnesina del ritrovamento del cadavere dell’uomo solo 48 ore dopo. Sulla salma di Moroni c’erano segni di due coltellate.
Dagli squilli a vuoto, i militari hanno capito che il cellulare rubato dalla casa di Moroni, sita in un quartiere residenziale esclusivo, poteva essere finito nelle mani dell’assassino. Dopo altri due giorni, la polizia olandese ha trovato e bloccato il presunto killer di Paolo Moroni. Sarebbe un marocchino 22enne, che ha un regolare permesso di soggiorno, preso nei dintorni di Amsterdam.
L’accusa nei suoi confronti è doppia: omicidio e rapina. Dall’attico dell’ingegnere, infatti, sono scomparsi oggetti preziosi, effetti personali, ma anche il pc portatile e il cellulare.
Killer tradito dallo smartphone
E proprio lo smartphone avrebbe tradito l’assassino, forse anche con alcune immagini estratte dalle videocamere di sicurezza e acquisite dalla polizia olandese. Il legale della famiglia Moroni, Bruno Forestieri, precisa:«Oggi o domani ci sarà l’autopsia, non so ancora se riusciremo a trovare un medico legale di parte che possa assistere all’esame, ma intanto sono in contatto con un collega olandese incaricato di rappresentarci».
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Oggi sembra che alcuni familiari dell’uomo partiranno per Amsterdam, anche per sbrigare faccende legate al suo riconoscimento e al rimpatrio del cadavere dell’ingegnere. Il fratello di Paolo, Ettore, racconta:«Paolo non aveva nemici, viveva per il suo lavoro, era una persona realizzata. Poi l’acquisto di quella casa, dove aveva appena concluso i lavori per arredarla, l’aveva reso ancora più felice: eravamo andati tutti in Olanda, con mia sorella, mamma e papà, quando ancora era un cantiere. L’aveva scelta lì perché è una zona molto bella e tranquilla».
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«A noi dicono poco o nulla. Fino a oggi hanno parlato al massimo di scena del crimine. Di sicuro mia madre l’aveva sentito martedì scorso l’ultima volta per telefono, e stava bene, così come ha lavorato al pc in smart working fino all’1:30 della notte successiva, come ci ha raccontato un suo collega. Poi più niente», ha chiosato.
Ecco il motivo per cui si ipotizza che l’omicidio sia occorso nelle ore a seguire, ovvero poco prima dell’alba. A trovare il cadavere di Moroni è stato un suo collega di lavoro, un americano sentito a lungo dagli investigatori, così come altri conoscenti dell’ingegnere. Si sta cercando di comprendere come mai il marocchino fosse nell’attico dell’uomo. Si ipotizza un incontro occasionale, ma potrebbe anche essere che l’accoltellamento sia dovuto al fatto che Moroni aveva sorpreso il 22enne a rubare nella sua casa che aveva acquistato da poco e che per lui era un sogno realizzato.