Sono ridotte al lumicino le speranze per Corrado ‘Korra’ Pesce, l’alpinista italiano originario di Novara, ma da anni residente a Chamonix, ferito da una scarica di pietre sul Cerro Torre, sulle Ande argentine.
“Non riesco a crederci. Hai portato via una parte di tutti noi. Tua Figlia, i tuoi nipoti: per loro eri e sei lo Spiderman sul ghiaccio. Sarà dura mandare giù tutto questo buio che hai creato”, ha scritto su Facebook la sorella Lidia. Purtroppo il maltempo ha costretto i soccorsi a interrompere le ricerche e non è stato ancora possibile trovare l’italiano, ma ‘Korra’ è ormai bloccato da oltre 40 ore, ferito e senza equipaggiamento.
Corrado, uno dei migliori al mondo
“Le notizie che abbiamo avuto dall’Argentina confermano che le ferite di Corrado era gravissime. Le fratture impedivano di muoversi. Ci hanno detto che non poteva sopravvivere a lungo. La zona dove è avvenuto l’incidente è pericolosissima, soggetta a continue valanghe”, dicono le guide alpine di Chamonix, in contatto con delle persone in Argentina. “Il piccolo rifugio sulla parete della montagna dove ha trovato riparo Corrado è difficile da raggiungere. Il forte vento e scarsa visibilità impediranno per giorni il decollo degli elicotteri. Forse avrebbe voluto così, restare sulle montagne che tanto ha amato”, aggiungono le guide alpine della località sciistica francese alle pendici del Monte Bianco, che questa mattina hanno ricordato l’alpinista prima di partire come ogni giorno. “Corrado – dicono – era uno dei migliori al mondo”.
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“Ringrazio tutte le persone intervenute – scrive ancora su Facebook la sorella – e che stanno tutt’ora intervenendo per recuperare mio fratello…ringrazio gli amici e tutti per quello che avete fatto per lui e ringrazio Tomas Roy Aguilò per averti messo al sicuro nella sua difficoltà…che di Corra…veglia su Leia principalmente… E Veglia su Mamma e Papà….ho un nuovo Angelo in cielo Ti voglio bene e te ne vorrò per sempre…buon viaggio…. Arrivederci”.