Pakistan, attacco a checkpoint militare: 10 soldati uccisi dai ribelli balochi

Pakistan, attacco a un checkpoint militare a sud-est del Paese: sono 10 i soldati rimasti uccisi. L’attacco è stato rivendicato dal Baluchistan Liberation Army (Bla), uno dei tanti gruppi separatisti attivi nella regione.

Pakistan 10 soldati uccisi - meteoweek
Pakistan, 10 soldati uccisi in un attacco dei ribelli (foto di archivio) – meteoweek.com

Sono 10 i soldati dell’esercito pakistano sono rimasti uccisi in un attacco condotto da un gruppo di uomini armati, perpetrato contro un checkpoint militare nella città di Kech nel Baluchistan, nel sud-ovest del Paese. Questo episodio si conferma come uno dei più gravi degli ultimi anni, hanno riferito i  funzionari locali. Lo scontro a fuoco con le autorità, che hanno sgomberato l’area dagli insorti, è durato diverse ore. Durante l’operazione è stato colpito a morte uno dei responsabili dell’attacco, mentre altri tre sono stati bloccati e arrestati. L’aggressione è stata rivendicata immediatamente dal Baluchistan Liberation Army (Bla), uno dei tanti gruppi separatisti attivi nella regione.

Uccisi anche 17 soldati ribelli 

Gli insorti separatisti hanno immediatamente rivendicato l’attacco perpetrato contro una postazione dell’esercito pakistano, situata vicino a un porto sudoccidentale – e sul quale la Cina sta investendo in interessi economici. L’attacco, lanciato nella giornata di martedì nel distretto di Kech, a nord del porto di Gwadar, è stato il più pesante degli ultimi anni, ed è stato causato da un’insurrezione portata avanti dai balochi, ormai in prima fila contro l’autorità del governo pakistano. “Siamo risoluti nel nostro impegno a liberare il Pakistan da ogni forma di terrorismo”, ha affermato questa mattina il primo ministro Imran Khan, in una dichiarazione al Paese. Il premier ha poi reso omaggio alla memoria e al sacrificio dei 10 soldati “martiri”.

LEGGI ANCHE: Pyongyang spara un nuovo missile verso il Mar del Giappone. È il sesto test dell’anno

Il gruppo di ribelli del Baloch Liberation Front (BLF) ha spiegato (in una dichiarazione inviata a un giornalista dell’agenzia Reuters) che anche 17 soldati e uno dei suoi membri sono rimasti uccisi durante l’attacco. I guerriglieri balochi combattono da decenni, ormai, il governo pakistano per ottenere uno stato separato, affermando che l’esecutivo del Pakistan sfrutta ingiustamente le ricche risorse minerarie e di gas della provincia del Belucistan – zona al confine con l’Afghanistan e l’Iran. Coinvolta in questo senso è anche la Cina, impegnata da anni nello sviluppo del porto di Gwadar sul Mar Arabico – così come in altri progetti nella provincia, nell’ambito di un corridoio economico dal valore di oltre 60 miliardi di dollari.

LEGGI ANCHE: Fa strage di colleghi e scappa, arrestato il soldato 21enne: 5 i morti, altri 5 i feriti

Anche per questo motivo, i ribelli prendono spesso di mira gasdotti, infrastrutture e posti di sicurezza nella provincia, sebbene negli ultimi tempi abbiano iniziato a lanciare attacchi anche in altre parti del Pakistan. Ad essere presi di mira sono anche i progetti cinesi, con esecuzioni occasionali perpetrate ai danni dei lavoratori cinesi. Il Pakistan da sempre ribadisce che sta facendo tutto il possibile per proteggere i siti di investimenti stranieri, così come anche gli stessi lavoratori. Inoltre, ha accusato l’India di favoreggiamento nei confronti del gruppo ribelle – fatto, questo, che il Paese ha immeritamente contestato e negato.

Gestione cookie