Manifestazioni in tutta Italia per il decesso del 18enne Lorenzo Parelli, deceduto all’ultimo giorno di stage alla Burimec di Lauzacco (Udine)
Scontri a Napoli, in piazza dei Martiri, tra forze dell’ordine e attivisti dei Centri Sociali e studenti che stavano manifestando per il decesso di Lorenzo Parelli, morto nel suo ultimo giorno di stage alla Burimec di Lauzacco (Udine), colpito da una barra d’acciaio di 150 kg. I manifestanti, hanno gettato della vernice rossa sul portone della sede dell’Unione degli Industriali, e hanno provato a forzare il cordone delle forze dell’ordine. In seguito si sono recati in Piazza Vittoria dove hanno messo su un blocco stradale e infine si sono incolonnati in un corteo in via Partenope.
Attimi di tensione anche a Milano, oggi pomeriggio verso le 17, quando il corteo di manifestanti “Questa scuola ci sta uccidendo. In piazza per Lorenzo“, è giunto nei pressi della sede Assolombarda. Alcuni dei 300 manifestanti hanno cominciato a buttare a terra le transenne che impedivano loro di accedere. Le forze dell’ordine sono quindi intervenute per farli andare via.
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Anche a Roma cortei per la morte di Lorenzo, con lo slogan “di scuola lavoro non si può morire”. Gli studenti dei licei di Roma si stanno riunendo in piazza Esquilino. «Siamo tornati in piazza perché non ci basta quello che abbiamo fatto domenica scorsa, dopo il grande corteo al Pantheon violentemente caricato dalle forze dell’ordine, gli studenti fanno sentire di nuovo la loro voce», sono le parole di Tommaso, studente e portavoce movimento Osa, come riporta l’Ansa. «Siamo scesi in piazza di nuovo per dire una cosa semplice: che l’alternanza non si può riformare, che non esiste una buona alternanza, che va abolita adesso perché la morte di Lorenzo è responsabilità di chi ha introdotto l’alternanza come il partito democratico».
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Gli studenti in piazza protestano:«Questo è lo Stato che ha ammazzato Lorenzo, ha nome e cognome chi con l’alternanza ci manda a morire, come Mario Draghi, e il Partito Democratico. L’alternanza è morte, sfruttamento e precarietà», affermano gli studenti dando il via al corteo che dovrebbe recarsi verso via Cavour con il motto: «Pagherete caro, pagherete tutto».
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