Hotel chiuso per epidemia colposa, denunciati padre e figlio: senza Green pass e senza mascherina

Hotel chiuso per epidemia colposa, denunciati padre e figlio: lavoravano senza Green pass e senza mascherina. Tra gli ospiti della struttura, 2 irregolari, 9 pregiudicati e 4 non vaccinati. 

Hotel chiuso per epidemia colposa - meteoweek
hotel chiuso per epidemia colposa (foto via Il Mattino) – meteoweek.com

Costretto a chiudere per epidemia colposa: questo è quanto successo a un albergo di Albano Terme, “Isola Bella”. Secondo quanto viene riportato da Il Corriere, il focolaio sarebbe scoppiato a causa di una decisione presa da parte del titolare della struttura. Un uomo di 85 anni, gestore e padre del titolare, era infatti risultato positivo al Covid ma, nonostante tutto, avrebbe continuato a lavorare. Sarebbe stato lo stesso figlio, infatti, a permettergli di stare senza mascherina e di accogliere i clienti alla reception.

Tra gli ospiti anche pregiudicati e clandestini

Una vicenda che ha quasi dell’assurdo. Ciò che è successo ad Albano Terme è costato la chiusura di un hotel. Secondo quanto è stato verificato dalle forze dell’ordine, a seguito di alcune segnalazioni, pare infatti che padre e figlio – gestori della struttura – avrebbero volontariamente trasgredito alle normative anti Covid-19 imposte dal governo, perpetrando quindi diverse irregolarità. Irregolarità, queste, che sono infine confluite nella denuncia per epidemia colposa, e la chiusura temporanea – si parla di 5 giorni – dell’albergo.

Tutto sarebbe iniziato quando il padre del titolare, un uomo di 85 anni, rimasto positivo al Covid, avrebbe continuato a lavorare senza Green Pass e senza mascherina con la piena approvazione del figlio. La segnalazione alle forze dell’ordine, tuttavia, era pervenuta a seguito di alcune voci che parlavano di “irregolarità nella gestione dei clienti” da parte dei due. Pare infatti che a nessuno degli ospiti venisse mai chiesta o controllata la certificazione verde. La polizia ha dunque provveduto ad effettuare tutti i relativi controlli.

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Alla luce di quanto scoperto, nella giornata di giovedì sia il padre che il figlio sono stati denunciati per epidemia colposa e sanzionati per le suddette mancanze. Controllate, inoltre, anche le 24 camere della struttura, controlli dai quali sarebbe emerso che quattro clienti erano sprovvisti di certificato vaccinale. Anche gli ospiti, dunque, sono stati sanzionati per la stessa violazione amministrativa. Sempre in riferimento ai controlli sugli ospiti, gli agenti avrebbero poi accertato che uno dei presenti non era stato registrato al portale alloggiati web della Questura di Padova – fatto che è costato un’altra sanzione e un’altra denuncia al titolare. Sarebbero infine 9 i pregiudicati che in quel momento stavano alloggiando nella struttura, mentre due cittadini stranieri sono risultati irregolari irregolari sul territorio dello Stato (e per questo denunciate ed espulse).

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A parlare della vicenda è stata anche Federalberghi, che in una nota ufficiale ha spiegato: “Apprendiamo la notizia di una struttura del padovano che è stata denunciata per epidemia colposa. Tenendo a precisare che la struttura in questione non aderisce al sistema Federalberghi, si ribadisce la piena e completa consapevolezza che per garantire la sicurezza degli ospiti e di tutte le maestranze impegnate nelle strutture, è necessario che in questo momento tutte le aziende del ricettivo, alberghiere, extra alberghiere, nessuna esclusa, compreso il sistema delle locazioni brevi, come anche specificato in una recente nota diffusa dalle Prefetture di Verona e Venezia, adottino comportamenti responsabili e nel totale rispetto delle regole e delle normative di legge, anche a tutela dell’immagine di tutta la categoria del sistema turistico veneto. Simili comportamenti vanno isolati e denunciati. Infine, si ribadisce la piena fiducia negli organi di polizia per il lavoro di vigilanza, di controllo e di rispetto delle normative”.

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