Condannati per associazione mafiosa percepivano il reddito di cittadinanza

I carabinieri hanno denunciato cinque persone, mafiosi o familiari di mafiosi, accusate di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza: alcuni di loro sono attualmente detenuti.

Reddito di Cittadinanza
Reddito di Cittadinanza

I Carabinieri di Paternò, in provincia di Catania, hanno denunciato cinque persone, indiziate di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. Gli indagati avrebbero utilizzato, nel richiedere il beneficio, dichiarazioni non corrispondenti alla realtà, omettendo invece informazioni dovute. La cosa più incredibile è che alcuni degli indagati sono attualmente detenuti in carcere. Uno di essi, addirittura, in regime speciale articolo 41-bis.

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Secondo quanto emerge dall’inchiesta, gli indagati avrebbero personalmente richiesto ed ottenuto il beneficio. In altri casi la richiesta sarebbe stata presentata dalle mogli. La notizia è sorprendente perchè il reddito di cittadinanza, concesso a richiesta dei cittadini, dovrebbe essere subordinato ad una serie di requisiti da possedere al momento della presentazione dell’istanza. Tali requisiti dovrebbero poi sussistere per tutta la durata del beneficio. Nello specifico, il richiedente e i componenti del suo nucleo familiare, nei dieci anni precedenti, non devono essere stati condannati (con sentenze irrevocabili) per reati, tra gli altri, di associazione di tipo mafioso o truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

L’importo complessivo indebitamente ottenuto dagli indagati, erogato tra marzo 2020 e lo scorso settembre, è di oltre 48mila euro. L’Inps, che ha confermato l’importo, su delega della Procura della Repubblica di Catania ha revocato immediatamente il beneficio e avviato le necessarie procedure di restituzione delle somme erogate.

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Sono ormai numerose le operazioni condotte dall’Arma dei Carabinieri, anche in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro. Solo nella provincia di Catania, nel 2021, sono ben 149 le persone che, a vario titolo, avrebbero indebitamente goduto percepito le elargizioni dello stato, per un valore complessivo di oltre un milione di euro.

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