Si barrica in casa per evitare Tso e spara a vigile del fuoco: arriva polizia

È successo a Torre del Lago (Viareggio) ieri verso le 14, il blitz è terminato intorno alle 21:49

Uomo rifiuta Tso-Meteoweek.com

Una dottoressa, accompagnata dalla polizia municipale e dai vigili del fuoco per supporto, si era recata a casa di G. Ragoni, 44 anni, per sottoporlo a trattamento sanitario obbligatorio ma una volta giunta lì ha trovato l’uomo barricato in casa che oltre a non aprire, ha fatto partire due colpi di pistola. È accaduto a Torre del Lago (Viareggio). Fortunatamente, dato che la porta era chiusa non vi sono state gravissime conseguenze per nessuna delle persone presenti.

Tuttavia, un vigile del fuoco è rimasto ferito da un proiettile che, depotenziato dal legno della porta, è rimbalzato sul torace dell’uomo e non lo ha trapassato. L’uomo è rimasto contuso, con una prognosi di dieci giorni.

Per circa 8 ore, Ragoni si è barricato nella propria abitazione in uno stato di alterazione psico-fisica con suo padre anziano, uscendo e rientrando dal balcone gridando frasi insensate e minacciando di morte, come “Vi ammazzo tutti“, oppure “Rimango qui finché non viene votato il nuovo presidente della Repubblica“.  Verso metà pomeriggio sono intervenuti i Nocs, reparto speciale di polizia, per mettere fine all’accaduto, terminando il blitz intorno alle 21:49. Ragoni è stato condotto in commissariato, mentre il padre, 89 anni, è stato portato in ospedale per accertamenti.

Nell’ultimo periodo Ragoni, da quanto si apprende, avrebbe tenuto degli atteggiamenti aggressivi nei confronti di determinate persone, per cui, date le sue condizioni mentali, si era disposto il trattamento sanitario obbligatorio. Pare che l’uomo fosse stato sottoposto a Tso già in passato. Dopo la morte della madre, sembra che l’uomo avesse avuto una fortissima crisi depressiva. Alcuni vicini di casa e abitanti hanno raccontato che Ragoni fermava spesso i passanti lungo la strada e diceva frasi sconnesse come «Salverò il mondo perché io sono Dio» e nei giorni scorsi avrebbe anche fatto minacce a persone.

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Intanto, il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibillo, tramite il comandante dei vigili del fuoco di Lucca Calogero Daidone, ha potuto parlare al telefono con il vigile del fuoco rimasto contuso dopo lo sparo.

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«Dalla sua viva voce ho appreso che il proiettile, esploso da una pistola calibro 22 da un uomo per il quale era stato richiesto il Tso, lo ha colpito al petto dopo avere attraversato la porta che, con i colleghi e in supporto della polizia locale, stava cercando di aprire. Grazie a Dio ha avvertito solo un forte bruciore ma non ha subito ferite. Ho consigliato al caposquadra di prendersi tutto il tempo necessario per recuperare. Accanto a lui in questo momento difficile, che per fortuna non ha avuto conseguenze ben più gravi, c’erano la moglie Laura e le due figlie, alle quali ho potuto portare il saluto e la vicinanza di tutto il Corpo Nazionale», ha chiosato Sibila.

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