Il giro di chiamate del cavaliere non sembra essere andato per il meglio a quanto riferisce Vittorio Sgarbi, incaricato personalmente da Berlusconi di aiutarlo nelle trattative. E sia la Lega che Fratelli d’Italia, pur rivendicando la sua candidatura, lavorano sulle alternative.
Che Salvini non fosse mai stato convinto della candidatura di Berlusconi al Quirinale non è certo un mistero. E anche dopo l’annuncio da parte della coalizione di centrodestra, il segretario leghista ha subito messo in chiaro quanto fosse importante adesso verificare i voti su cui il Cavaliere poteva contare. E di farlo prima dell’inizio delle votazione del 24 Gennaio, in modo da poter eventualmente proporre un altro nome. Una strategia che ha irritato fortemente Forza Italia che invece sempre insistito affinchè il centrodestra considerasse Berlusconi l’unico nome possibile. Salvini comunque ha anche fatto quadrato intorno alla sua candidatura con i giornalisti: “Per ora c’è solo il nome di Berlusconi, a cui tutti dobbiamo lealtà e appoggio. Nel caso non ci fosse non dobbiamo lasciare al centrosinistra la possibilità di fare un nome ma dobbiamo giocarci questo vantaggio. Pensiamo di avere diverse figure che hanno credibilità e standing per ricoprire quell’incarico. C’è Berlusconi, ma se lavoriamo tra i nomi del c.destra ci possono esser anche altri”.
Ancora prima che i suoi alleati di coalizione concordassero ufficialmente sul suo nome, l’ex premier ha subito iniziato il suo giro di telefonate per sponsorizzare anche in area centro-sinistra la sua candidatura. Un’attività di “reclutamento” che però, da quanto ha raccontato Vittorio Sgarbi, l’uomo che sta gestendo molte trattative per il Quirinale per conto di Berlusconi, si sta rivelando fallimentare. Sgarbi racconta di un cavaliere amareggiato e triste, affermando come al momento siano pochissime le possibilità di una salire al colle. “La situazione è disperata” spiega il critico d’arte in un’intervista concessa alla trasmissione radiofonica “Radio 1”. Fonti vicine a Forza Italia sembrano convalidare le dichiarazioni di Sgarbi, e parlano di un Cavaliere che, in virtù di un numero di voti possibili che si sta rivelando insufficiente, potrebbe sciogliere la sua riserva rifiutando la candidatura. “Non ho ancora deciso, ma sono ottimista”, avrebbe confidato ai suoi fedelissimi.
Giorgia Meloni intanto, sembra avere già in testa l’alternativa. La leader di Fratelli d’Italia ha dichiarato di avere già “una proposta in testa” nel caso in cui Berlusconi rinunciasse. L’attesa naturalmente sarà adesso tutta per il prossimo vertice del centrodestra a Villa Grande, che dovrebbe tenersi tra domani e dopodomani. La Lega potrebbe già proporre in questa occasione un vero e proprio piano B, e d’altronde di tempo prima dell’inizio delle votazioni ne rimane pochissimo.
E a Berlusconi mancano ancora troppi voti.
Sgarbi però ha rivelato che anche laddove l’ex premier decidesse di fare un passo indietro, non sarebbe comunque disposto a sostenere la candidatura di Draghi al Colle, Una notizia non da poco perchè nelle ultime settimane proprio l’attuale premier sembrava un nome in grado di compattare il centrodestra. Ma non solo perché Berlusconi ha fatto filtrare che piuttosto che che l’ex Presidente della Bce, preferirebbe un Mattarella-Bis. Non bisogna poi dimenticare come in ogni caso, l’influenza di berlusconi sul centrodestra in queste elezioni è forte, al punto che potrebbe essere lui stesso a indicare un nome alternativo agli alleati. Resta il fatto che la ricerca di un nome alternativo a quello del Cavaliere è ufficialmente partita, sia tra le file di Fratelli d’Italia che all’inetrno della Lega. La Meloni però nella stessa intervista ha comunque difeso a spada tratta la scelta di proporre Berlusconi al Quirinale: “Risponde a un identikit per quello che mi aspetto da un presidente della Repubblica. Io vorrei una persona che difendesse la sovranità italiana e lui è stato l’ultimo premier che ha difeso l’interesse italiano ed è stato rimosso per questo nel 2011”.
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Molto fredda invece su Draghi, ricordando inoltre come Fratelli d’Italia si sia sempre opposta al governo da lui presieduta, e definendo una vera e propria incognita la sua possibile salita al Colle. “Io Draghi non l’ho votato alla presidenza del Consiglio” spiega la leader di Fratelli d’Italia “perché non sono d’accordo sul fatto che i governi in Italia passino sulla testa dei cittadini. Draghi al Quirinale è un grande punto interrogativo: se ne parla tanto, ma poi di cosa parliamo esattamente?”.