Covid, l’immunologo Silvestri: “Omicron si è indebolita e fa meno paura. Ma c’è il pericolo che a ottobre si sviluppi una variante più feroce. La più grande fesseria che potremmo fare è pensare che il Covid sia andato via”.
Secondo quanto spiegato dall’immunologo Guido Silvestri, professore della Emory University, “Omicron è più debole di Delta e il Covid può diventare una malattia gestibile, come l’influenza, a patto di continuare a vaccinarci”. Questo almeno è quanto spiegato in un’intervista per “La Repubblica”, dove tuttavia l’esperto ha avvertito anche di come “il pericolo a ottobre è quello di una variante più feroce“. Per il virologo, che vive e insegna negli Stati Uniti, se però “si fossero immunizzati tutti, il Covid non sarebbe un problema grave” ancora oggi. Per questo motivo, “visto che i No Vax non cedono, è stato bene mettere il Green Pass”.
“La più grande fesseria è pensare che il Covid sia andato via”
Chiare le considerazioni dell’immunologo Guido Silvestri. Il Covid “è una questione numerica. Quando le epidemie sono un fuoco che si propaga velocissimo, a un certo punto non trovano più materiale per la combustione”. Omicron, tuttavia, è meno grave di Delta, “fa meno paura”. “Sappiamo tanto dagli esperimenti sulle cellule in provetta, quanto da quelli sugli animali, che Omicron è meno capace di infettare il polmone profondo. Diciamo che è bravissima a colpire l’apparato respiratorio superiore, ma è zoppa quando si tratta di attaccare il polmone“, spiega infatti Silvestri.
Sebbene non sia comunque da sottovalutare, è probabile tuttavia che, con un ritmo di vaccinazioni più serrato, la malattia possa diventare come una semplice influenza. “Però dobbiamo monitorare e fare sorveglianza epidemiologica. Lungi da me la volontà di essere allarmista, ma il rischio più grosso è che scappi fuori una variante che mantenga l’aggressività infettiva di Omicron, ma riacquisti anche la capacità di danneggiare il polmone di Delta. Spero non succeda mai, però dobbiamo esser preparati. E il modo migliore è insistere con i vaccini“, ribadisce dunque l’esperto.
Del resto, va considerato che il Covid, soprattutto il prossimo autunno, potrebbe tornare con una nuova, e magari più accanita, variante. “La più grande fesseria che potremmo fare è pensare che il Covid sia andato via, perché con l’estate calano i casi nei Paesi occidentali, si riapre la società, e la gente smette di vaccinarsi. Poi a ottobre o novembre arriva una variante più brutta, magari dalla Thailandia, Madagascar o Argentina, e siamo tutti scoperti”, avverte infatti Silvestri.
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La linea sul Green Pass, allora, deve essere dura: “Serve a dire questo alle persone. Il vaccinato può infettarsi, ma subisce una malattia lieve e non crea il disagio ospedaliero. Se non lo capisci te lo spiego impedendoti di andare al ristorante, allo stadio o al cinema. Sarebbe stato più bello se tutti ci fossimo vaccinati spontaneamente, ma se non succede bisogna evitare le conseguenze più gravi”.
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Ribadendo che la strategia più importante rimane quella della vaccinazione, così da raggiungere quante più persone possibili (“vaccinare i bambini, perché i gruppi scoperti sono i No Vax e i ragazzini“) in tutto il mondo (fondamentale evitare lo svilupparsi di nuove varianti), Silvestri spiega infine che “uno scenario possibile è che ogni anno, verso giugno o luglio, si fa un inventario, dove circola il virus, quali sono le varianti”. “Si fanno rapidamente i vaccini Rna del caso con una produzione di massa, e poi a ottobre e novembre la campagna per le inoculazioni, così si passa l’inverno col massimo degli anticorpi. Si è protetti fino ad aprile o maggio, e poi arriva l’estate che è più tranquilla. E un modello che già esiste, non si capisce perché dovrebbe scatenare tutte queste reazioni”, conclude infine l’immunologo.