Il capo del dipartimento di virologia dell’Università di Tel Aviv ha scritto un editoriale accusando pubblicamente il governo israeliano di nascondere gli effetti avversi sui vaccini.
C’è una lettera in Israele che sta facendo molto discutere negli ultimi giorni, pubblicata sul famoso quotidiano nazionale Haertzs.
Porta la firma di Ehud Qimron, professore di medicina all’Università di Tel Aviv, che ha deciso di esporsi pubblicamente e criticare il governo sulla gestione dell’emergenza sanitaria e della strategia inerente la campagna vaccinale. Un attacco molto duro in cui il professore fa addirittura riferimento a una “verità sulla politica del coronavirus sta per essere rivelata”. Qimron inizia il suo intervento criticando il modo in cui la narrazione governativa ha affrontato queste ondate di contagi, sostenendo come su questo specifico punto la popolazione sia stata ingannata: “Vi siete rifiutati di ammettere che l’infezione arriva in ondate che svaniscono da sole, nonostante anni di osservazioni e conoscenze scientifiche”. Nel sottolineare poi quella che a suo giudizio è stata un’altra bugia intollerabile dell’esecutivo, il medico ha citato il piano di emergenza predisposto da Netanyahu, denominato “Pandemic Influenza Health System Preparedness Plan, 2007”.
Qimron scrive che a pagina 26 del rapporto si evince chiaramente come una strategia basata su dei test di massa che stabiliscono la semplice positività di un individuo a un virus respiratorio, non permette di avere a disposizione un tracciamento efficace della malattia. Rimprovera poi le autorità di non aver fatto abbastanza per proteggere le fasce più a rischio della popolazione dal coronavirus, direzionando in modo insensato la campagna vaccinale anche verso soggetti che avevano minime probabilità di aggravarsi anche nel caso in cui avessero contratto il virus. Ha citato la “Dichiarazione di Barrington”, redatta da un gruppo di autorevoli studiosi provenienti dalle più prestigiose università di tutto il mondo, che indicava una seconda “via” scientifica da perseguire in alternativa ai lockdown. Una proposta che per quanto autorevole è stata fin dal principio ignorata dai governi di tutto il mondo, tra cui quello israeliano. Ingiustificabile, continua, il trattamento riservato a questi studiosi: “Avete preferito ridicolizzarli, calunniarli, distorcerli e screditarli. Invece dei programmi e delle persone giuste, avete scelto professionisti non qualificati per la gestione dell’epidemia pertinente (fisici come consiglieri principali del governo, veterinari, agenti di sicurezza, persone dei media e così via)”. Un altro tema su cui lo studioso si concentra nella sua lettera contro la strategia governativa, riguarda il sistema di segnalazione scelto per registrare gli effetti avversi provocati dai vaccini Covid.
Qimron fa un accusa molto grave al governo, che a suo parere si sarebbe persino reso colpevole di aver cancellato i commenti di persone che segnalavano sulla pagina Facebook istituzionale le reazioni avverse di cui sono state vittime dopo la somministrazione. Ma non solo, perché “i medici evitano di collegare gli effetti collaterali al vaccino, per timore che li perseguitiate come avete fatto con alcuni dei loro colleghi. Avete ignorato molte segnalazioni di cambiamenti nell’intensità mestruale e nei tempi del ciclo mestruale. Avete nascosto i dati che consentono una ricerca obiettiva e corretta”. Tutte azioni di cui secondo il professore la popolazione si accorgerà ben presto in quanto non sarà possibile nascondere la verità per troppo tempo, in quanto sempre più persone si stanno insospettendo di fronte a una comunicazione che diventa contraddittoria ed evanescente ogni giorno che passa.