In una lettera l’ex senatore illustra a Dell’Utri e Confalonieri la strategia per eleggere Berlusconi al Colle
In una missiva scritta a Marcello Dell’Utri e a Fedele Confalonieri, l’ex senatore Denis Verdini illustra la strategia per eleggere Berlusconi al Quirinale. «Caro Marcello, caro Fedele, è stata davvero una bella mattinata nella quale alcuni ‘vecchietti arzilli’, come quelli di Cocoon, hanno ritrovato il gusto del sogno», scrive Verdini.
Poi prosegue osservando:«In trent’anni, il centrodestra mai è stato così vicino, nei numeri, a poter conseguire un risultato che mai ha ottenuto» e riferendosi a Berlusconi, scrive ancora che «ha la legittima ambizione di coronare il suo straordinario percorso. Nessuno nel centro-destra può negargli questa opportunità».
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Il suggerimento dell’impresario è dunque quello di «passare dai numeri garantiti da sedicenti portatori di voti, ai nomi. Questo servirà a far scoprire le carte e a evitare che vi vendano due volte la stessa merce. E di assegnare a costoro una ‘firma’ riconoscibile». Ogni gruppo politico del centrodestra dovrebbe dunque rendersi riconoscibile scrivendo le schede col nome dell’ex premier in modi diversi. E se poi l’elezione non dovesse avvenire, Berlusconi «deve permettere a Salvini di portare a termine l’obiettivo di eleggere un presidente di centrodestra, fornendogli tutto il suo appoggio».
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Così facendo si andrebbe a cancellare il chiacchiericcio secondo cui Berlusconi, se la quarta votazione dovesse risultare negativa, «potrebbe spaccare il centrodestra votando Draghi, Amato o chissà chi altro».