L’indiscrezione raccolta dal sito NC Register racconta di alcune udienze private tra il pontefice e l’amministratore delegato di Pfizer che la Santa Sede non ha mai comunicato ufficialmente ai giornalisti.
La notizia arriva dal sito di informazione online National Catholic Register e racconta di due incontri che Bergoglio avrebbe intrattenuto lo scorso anno con il Ceo della casa farmaceutica Pfizer Albert Bourla in udienza privata.
Riunioni che non sono mai state annunciate dall’ufficio stampa della Santa Sede che, interrogata dai giornalisti di NC Register, non ha risposto nel merito. Non lo ha fatto neanche Pfizer, anche se attraverso un portavoce ha dichiarato che la loro politica aziendale non consente in alcun modo di rendere pubblici gli incontri di business degli amministratori delegati e dunque “non possiamo confermare o negare poiché, secondo la nostra politica, i movimenti dei nostri dirigenti sono considerati riservati”. Secondo Register invece queste riunioni tra il Papa e Bourla ci sono state, e sono avvenute nella segretezza, senza che la sala stampa vaticana lo comunicasse al mondo.
Bourla ha preso parte ufficialmente l’anno scorso a una conferenza online organizzata dal vaticano denominata “Unite to Prevent & Unite to Cure”, per discutere dei trattamenti preventivo al Covid-19 e dell’importanza della campagna vaccinale nella lotta alla pandemia. Non bisogna infatti dimenticare che il Vaticano è stata una delle prime nazioni del mondo ad firmare un contratto con Pfizer per ottenere l’esclusiva per il personale vaticano, con le prime somministrazioni iniziate prestissimo, a gennaio del 2021. La posizione della Chiesa in merito alla nuova campagna di vaccinazione mondiale, è stata ribadita alcune settimane fa dal segretario di Stato Pietro Parolin. Ai giornalisti che lo interrogavano sulla posizione del Vaticano rispetto a molti cattolici dichiaratamente No-Vax, il cardinale ha risposto spiegando che la posizione della Santa Sede è sempre stata chiara ed inequivocabile: “Vaccinarsi è un atto d’amore”. E proprio per dare il buon esempio e ribadire la posizione del Vaticano, Papa Francesco aveva già fatto la terza dose agli inizi di ottobre, rientrando oltretutto vista l’età tra le categorie prioritarie.
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Non bisogna poi dimenticare come Bergoglio già lo scorso anno si era apertamente schierato contro molti cattolici all’interno del Vaticano che si erano dimostrati scettici verso questo trattamento sanitario contro il Covid: “Vaccinarsi, con vaccini autorizzati dalle autorità competenti, è un atto di amore . L’amore è anche sociale e politico, c’è amore sociale e amore politico, è universale, sempre traboccante di piccoli gesti di carità personale capaci di trasformare e migliorare le società”.
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