Delitto di Agata Scuto, arrestato l’ex compagno della madre. Con il fermo dell’uomo, il caso potrebbe essere giunto a una svolta. La giovane disabile è scomparsa nel nulla 10 anni fa.
Svolta sul caso di Agata Scuto, la 22enne disabile scomparsa di casa, ad Acireale, il 14 giugno del 2012. Il corpo della ragazza non è stato mai trovato, e sul caso è stato oggi arrestato un uomo di 60 anni, all’epoca dei fatti compagno della madre della giovane. L’accusa è quella di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Secondo gli inquirenti, l’indagato “avrebbe cercato di inquinare le prove anche ottenendo da conoscenti la conferma del suo falso alibi”.
Delitto Agata Scuto, la svolta del giallo
Dieci anni dopo il delitto, a finire in manette è Rosario Palermo, ex convivente della madre di Agata Scuto. L’uomo sarebbe stato intercettato in auto mentre parlava da solo, e pare abbia espresso il timore che il corpo della ragazza (probabilmente strangolata e bruciata) potesse essere ritrovato. Nei suoi confronti è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Catania su richiesta della procura distrettuale etnea.
Come riportano le fonti, l’indagine ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del 60enne, sia in merito al rapporto che aveva instaurato nell’ultimo periodo con la ragazza, sia per le notizie false fornite agli inquirenti circa i suoi spostamenti il giorno della scomparsa. Inizialmente, l’uomo era stato indagato per omicidio a seguito di alcune dichiarazioni offerte dalla madre di Scuto: la stessa donna, infatti, temeva che la figlia disabile avesse intrattenuto un qualche tipo di relazione con il patrigno, rimanendo addirittura incinta. Dettaglio, questo, che per la donna avrebbe fatto scattare la molla del delitto.
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Si trattò subito di un giallo. La ragazza scomparve misteriosamente di casa nel giugno 2012, con la madre che raccontò alle forze dell’ordine di averla lasciata sola e di essere andata con l’altro figlio dalla nonna. Al ritorno dei due, però, della 22enne si erano già perse le tracce. Fu il fratello a denunciare la scomparsa – denuncia che, però, venne ritirata dalla madre, su suggerimento del compagno. Secondo l’uomo, infatti, poteva trattarsi di una fuga amorosa, dato che raccontò di aver visto più volte Agata in compagnia di un ragazzo biondo, prima in motorino e poi in macchina.
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Non hai mai convinto, però, questa versione dei fatti: i carabinieri sapevano infatti che la giovane era una ragazza fragile, con disabilità cognitiva e fisica – tanto da percepire una pensione. Nessun prelievo di denaro è stato effettuato dal suo conto dopo la scomparsa, mentre nel corso delle indagini è stato sequestrato un pezzo di metallo sporco di sangue – oggetto dal quale potrebbe essere stato isolato il DNA dell’assassino.