Coronavirus, Vaia:«Positivi liberi dopo 5 giorni senza tampone»

Il direttore dello Spallanzani di Roma parla dell’attuale situazione contagi esprimendo il suo parere su cosa bisognerebbe fare 

Francesco Vaia-Meteoweek.com

In un’intervista rilasciata a Libero, il direttore dello Spallanzani di Roma Francesco Vaia, dice la sua sull’attuale situazione Covid nel nostro Paese. «Lo scenario è mutato, il mondo del lavoro e dei servizi è troppo sotto pressione a causa di regole su quarantena e isolamento non più giustificate dalla gravità del virus», spiega.

«Abbiamo tanto sponsorizzato i vaccini, valorizziamoli. Pertanto, per quanto riguarda l’isolamento dei contagiati, bisogna consentire ai vaccinati con terza dose o con seconda da meno di quattro mesi di uscire di casa dopo cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi, se stanno bene, e senza necessità di negativizzarsi con un tampone. Per quanto riguarda i non vaccinati o i vaccinati da oltre 120 giorni, l’isolamento andrebbe ridotto dagli attuali dieci a cinque giorni». 

Leggi anche:—>Quirinale, Verdini scrive a Dell’Utri e Confalonieri:«Ambizione Berlusconi è legittima»

Vaia affronta anche la questione di persone negative al test che vivono con dei positivi. Ebbene, secondo il direttore dello Spallanzani, «nessuna quarantena per chi è in terza dose o in seconda da quattro mesi: come già previsto, escano di casa con la mascherina Ffp2, e dopo cinque giorni con quella normale. Per gli altri, riduzione della quarantena a cinque giorni, con la possibilità di interromperla se non ci sono sintomi e senza bisogno di sottoporsi a un tampone». 

Leggi anche:—>Spaventoso schianto sulla A1: gravissima un’intera famiglia e due giovani

In merito all’attuale andamento della curva epidemica «mi sembra che da qualche giorno l’epidemia non si stia espandendo. Il virus sta dimostrando caratteristiche stagionali sempre più marcate, quindi a febbraio i contagi cominceranno a scendere, i ricoveri in terapia intensiva lo stanno già facendo. Confido, anche se la vaccinazione continuerà, che quanto alla diffusione del Covid potremmo festeggiare una primavera anticipata», ha chiosato Vaia.

Gestione cookie