Alla fine è arrivata l’ufficialità: sarà Silvio Berlusconi il candidato della destra per il Quirinale. Al cavaliere però mancano ancora troppi voti.
Alla fine è arrivata anche l’ufficialità: sarà Silvio Berlusconi il candidato della coalizione di centrodestra da proporre per sostituire Mattarella al Quirinale nelle elezioni che si terranno il 24 Gennaio. Nel corso di un vertice che si è tenuto a Villa Roma nella capitale, Salvini e Meloni hanno infine dato il loro assenso nonostante i dubbi iniziali. Nella nota congiunta pubblicato, si legge come Berlusconi “è la figura adatta a ricoprire in questo frangente difficile l’alta carica con l’autorevolezza e l’esperienza che il Paese merita e che gli italiani si attendono”.
Al momento però non è così probabile l’ascesa al Colle dell’ex premier in quanto mancano ancora troppi voti a suo favore, nonostante le chiamate che Berlusconi ha fatto ai vari partiti negli ultimi giorni per convincerli della validità della sua candidatura. Probabilmente a sinistra si sperava che alla fine sia la Lega che Forza d’Italia avrebbero accantonato la sua candidatura, considerata troppo divisiva, ma così non è stato. L’impressione invece è che si sia deciso deciso di proporre strategicamente Berlusconi, senza escludere un secondo possibile nome che metta tutti d’accordo. Dal Partito Democratico filtra una profonda delusione per la scelta della coalizione di centrodestra, e a nulla sono valsi gli appelli di questi giorni del segretario Enrico Letta che chiedeva un nome non divisivo.
Non l’ha presa sicuramente bene il Movimento 5 Stelle che subito dopo l’ufficialità, ha dichiarato che Berlusconi rappresenta “un’opzione irricevibile e improponibile. Il centrodestra non blocchi l’Italia”. Anche Carlo Calenda ha accolto negativamente la candidatura dell’ex premier, spiegando che continuando a insistere sul suo nome, si andrà sicuramente incontro a una crisi di governo. In questo contesto però occorre anche ricordare il monito lanciato da Gianni Letta, fedelissimo del Cavaliere, ai funerali di David Sassoli: “Il clima di serenità e di valutazione degli interessi generali, del bene comune, prima di ogni altra cosa, sia la guida”. Per il momento comunque, il centrodestra non sembra avere la possibilità di arrivare a quei 505 voti che rappresenterebbero la maggioranza assoluta per poter eleggere in autonomia il nuovo Presidente della Repubblica. Scettico Matteo Renzi che interrogato sulla questione dai giornalisti lascia chiaramente intendere che quello portato avanti dalla Salvini e Meloni possa anche essere un semplice bluff. “Vedremo se la prossima settimana fanno sul serio oppure no” ha dichiarato il leader di Italia Viva.
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In ogni caso, come ha riportato la testata giornalistica Adnkronos, il vertice del centrodestra a Villa Roma è stato teso, in particolar modo per quanto riguarda la discussione sulla legge elettorale. Fratelli d’Italia avrebbe infatti chiesto alla coalizione di sostenere il modello maggioritario contro altre proposte che invece insistono sul proporzionale. Per questo sembra che il compromesso raggiunto tra le parti sia stato quello di eliminare il tema dalla nota congiunta pubblicata per annunciare la candidatura di Berlusconi, per riparlarne a porte chiuse nelle prossime settimane.