Trump in Arizona: “Biden è un disastro. Ha completamente umiliato la nostra nazione”. Il tycoon torna in visita in Arizona, a Florence, e tiene un acceso discorso davanti a una vasta folla. Continuano gli attachi al governo Biden, e promette la sua ricandidatura.
In un discorso a più di 15.000 irriducibili sostenitori a Florence, l’ex presidente deli Stati Uniti, Donald Trump, ha ripreso i suoi attacchi contro il presidente Joe Biden (e tutto il suo team), contro il governatore dell’Arizona, Doug Ducey, e i media. Si tratta della prima visita di Trump del 2022 (il suo secondo viaggio in questo Stato da quando ha lasciato l’incarico), organizzata per presentare la candidata repubblicana a governatore dell’Arizona. Fin dall’inizio del suo discorso, Trump ha definito l’amministrazione di Biden un “disastro in corso”, e ha continuato le sue affermazioni infondate in merito alle frodi elettorali nel 2020.
Trump contro Biden: “Ha distrutto completamente il Paese”
A proporre un resoconto di quanto è stato detto (in circa 30 minuti) dall’ex presidente USA durante la sua visita a Florence è stato Azcentral, che ha spiegato come Trump abbia colto l’occasione per rinnovare le sue “lamentele” sul governo attuale, e per elogiare i suoi quattro anni di carica come “un periodo di prosperità e sicurezza senza precedenti”. “Amo l’Arizona. Abbiamo avuto una straordinaria vittoria in Arizona, vittoria che ci è stata portata via. Abbiamo avuto delle elezioni truccate. [I media] si rifiutano di parlarne. Si tratta di una grossa bugia, ecco cos’è”, avrebbe esordito Trump – usando, però, dei toni in realtà più coloriti. “Biden ha completamente umiliato la nostra nazione”, ha poi incalzato l’ex presidente, affermando che i leader di Russia e Cina non rispettano né temono più l’America a causa usa.
Trump, che non nasconde l’intenzione di una sua possibile ricandidatura nel 2024 (“nel 2022 riconquisteremo la Camera e il Senato, nel 2024 ci riprenderemo la Casa Bianca”), ha poi affermato che questo primo anno passato sotto l’ala di Biden è stato un “disastro”, una “catastrofe”. Sotto Biden, infatti, “il paese è stato completamente distrutto”, spiega Trump mentre fa riferimento all’aumento dell’inflazione e al ritiro delle truppe dall’Afghanistan. Ma non risparmia colpi nemmeno contro la gestione della pandemia, spiegando che ad essere stata un “disastro” è anche la scelta di applicare il mandato sui vaccini. “Sono contro l’obbligatorietà del vaccino. Sono orgoglioso di essere stato il presidente anti-mandato”, ha detto Trump. “Abbiamo dato a Biden tutti gli strumenti che poteva desiderare. Ma lui è un incapace”.
Sebbene gran parte del suo acceso discorso sia stato tutto concentrato sull’attuale presidente americano, Trump non ha tuttavia risparmiato critiche nemmeno verso l’ex alleato del governatore Ducey, il collega repubblicano che sta pensando di candidarsi al Senato degli Stati Uniti contro il senatore Mark Kelly. “Non otterrà la mia approvazione. Ducey è stato un terribile, terribile rappresentante del vostro stato”, ha incalzato “The Donald”. E ancora, parole accese anche contro la vice presidente Kamala Harris (chiamata soltanto “Kamala”), la speaker della Camera Nancy Pelosi, la repubblicana “rinnegata” Liz Cheney, e il virologo Anthony Fauci (“Fauci e Biden hanno chiuso tutto, rovinato la nostra economia, chiuso in casa le persone. Ma noi ci riprenderemo la nostra libertà e il nostro Paese”).
Prima del monologo di Trump, a prendere parola sono stati anche i membri del suo gruppo. “Il movimento America First è vivo e vegeto”, ha detto Kari Lake alla folla del Canyon Moon Ranch. “E sapete una cosa? È l’unica via d’uscita dal pasticcio in cui ci troviamo adesso.” “Non possiamo più aspettare: dobbiamo combattere per ripristinare le nostre libertà dal regime fascista di Biden e dai suoi sponsor aziendali”, ha invece detto Andy Biggs. “Chiediamo libertà, libertà di vivere in sicurezza sotto lo stato di diritto applicato equamente a ogni persona. Chiediamo libertà dall’inflazione causata da una spesa pubblica fuori controllo. Chiediamo libertà di scelta medica, non mandati da burocrati governativi non eletti. ” Alla stregua di quanto fatto dal loro leader, e usando spesso un linguaggio colorito, gli alleati di Trump hanno sparato colpi assortiti contro Biden e tutto il suo team, i media, e sbandierando accuse di frode elettorale.
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Del resto, i numeri della Pennsylvania e quelli del Wisconsin parlano chiaro. “E in Georgia? Avete visto che cosa è successo in Georgia? Abbiamo vinto, come abbiamo vinto in Arizona”, sottolinea l’ex presidente americano. Sebbene tutta via i numeri e le percentuali che vengono riportate nel discorso siano falsi e ampiamente smentiti, per Trump la storia è diversa. L’assalto di Capitol Hill sarebbe infatti proprio la conseguenza di queste fantomatiche “elezioni rubate”. “Tutti parlano di quelli che sono entrati nell’edificio, ma nessuno della più grande protesta che si sia mai vista nella storia. La gente era andata a Washington per rivendicare i suoi diritti”, ha sottolineato Trump.
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La manifestazione di sabato è arrivata non molto tempo dopo l’anniversario della rivolta al Campidoglio. I repubblicani sembrano ansiosi di superare quella violenza, ma altri sono meno disposti a chiuderla nel dimenticatoio. Qualche giorno fa, Trump ha persino interrotto bruscamente (in una recente intervista con la National Public Radio) il suo discorso di fronte alle domande che gli erano state fatte sulla vicenda. Nel frattempo, il comitato continua a intensificare i suoi sforzi per fare chiarezza sulle attività di Trump e dei suoi alleati nei giorni prima, durante e dopo la rivolta. La presidente della Camera ha invitato Kevin McCarthy a testimoniare sugli avvenimenti e i messaggi relativi a quella finestra di tempo – invito in realtà tempestivamente respinto dallo stesso McCarthy. E ancora, la visita di Trump sottolinea quanto la sua influenza sia ancora piuttosto tangibile, a quasi un anno dalla dipartita dalla Casa Bianca. Il raduno a Florence (con la folla che, alla domanda “Chi ha vinto le elezioni?” rispondeva con forza “Trump!”) ha offerto all’ex presidente un’altra opportunità di confermare la sua sfera in Arizona.