Lo scontro tra Usa e Russia è sempre più vicino dopo la notizia riportata dal Wall Street Journal di un accumulo di militari del Cremlino a ovest dell’Ucraina. Notizie che per il momento non trovano ancora riscontri, mentre l’Ocse avverte gli stati che il rischio di una nuova guerra è sempre più vicino.
Il Wall Street Journal riporta la notizia che il Cremlino ha iniziato a muovere le proprie milizie nelle sue basi situate ad ovest della nazione. Molti analisti americani avanzano l’ipotesi che si tratti di un rafforzamento militare per prepararsi allo scontro con gli Usa, dopo il fallimento degli ultimi negoziati. In tal senso, sembra che gli americano sospettino poi che l’attacco informatico subito dal governo ucraino in questi giorni possa essere un’azione dell’intelligence russa per destabilizzare ulteriormente la situazione. Anche perché il messaggio postato dagli hacker sulle homepage dei siti istituzionali hackerati, e tra questi vi è anche la pagina governativa del Ministero degli Esteri ucraino, è inequivocabile:
“Abbiate paura e aspettatevi il peggio”.
La tensione tra le due superpotenze continua dunque a salire di giorno in giorno, anche perchè oltre alla notizia riportata dal quotidiano americano, l’intelligence americana ha fatto anche sapere di essere venuta a conoscenza di una presunta operazione clandestina che il Cremlino intende avviare sul territorio ucraino. Certo, in un contesto così difficile, non è semplice comprendere se certe notizie siano vere, o un modo dei servizi segreti americani per esasperare la situazione in vista di uno scontro che forse Biden ritiene ormai inevitabile. Un funzionario americano ha rivelato alla Cnn che “l’esercito russo prevede di iniziare queste attività diverse settimane prima dell’invasione militare, che potrebbe iniziare tra metà gennaio e metà febbraio. Abbiamo già visto questo schema nel 2014 con la Crimea”. Intanto la Nato e il governo ucraino, all’indomani dell’attacco informatico subito dalla nazione, hanno dichiarato che nei prossimi giorni verrà firmato un nuovo trattato di cooperazione per la sicurezza informatica. Anche l’Unione Europea, attraverso le dichiarazioni del capo della diplomazia Josep Borrell ha annunciato che verrà inviata una task force digitale sul suolo ucraino per aiutare il governo. Il Cremlino però smentisce qualsiasi tipo di operazione militare clandestina. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha dichiarati che si tratta di ipotesi totalmente infondate. Uno scenario verso cui l’Ocse, L’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, esprime profonda preoccupazione. Durante il discorso di inaugurazione della presidenza polacca al Consiglio Permanente Ocse, il Ministro Degli Esteri Zbigniew Rau è stato perentorio: “Ci troviamo davanti al più grande rischio di guerra in Europa degli ultimi 30 anni”.
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Preoccupazione condivisa anche da Rob Bauer, a capo del comitato militare della Nato che ha dichiarato come questo “accumulo” di truppe russe rappresenta un vero e proprio pericolo geopolitico. E naturalmente, tiene di nuovo banco in Occidente la questione di possibili nuove sanzioni economiche con cui punire Mosca. Multe che in realtà sono già in atto, in quanto di recente il consiglio europeo aveva già deciso di prorogare le sanzioni già esistenti contro il Cremlino, fino alla data del 31 Luglio 2022.
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