Per la bimba di tre anni precipitata ieri sera dal balcone e morta a Torino, in via Milano, c’è un fermo: si tratta del compagno della madre.
Al momento non sono noti i termini dell’accusa né le ipotesi di reato. L’uomo, Azar Mohssine, 32 anni, è stato portato dagli agenti in manette in procura a Torino per essere interrogato dal pm Valentina Sellaroli; indosso una felpa a quadri rossoneri. Ieri mattina in tribunale era stato condannato a otto mesi al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato per il possesso, da lui negato, di una cinquantina di grammi di hashish.
Nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della piccola Fatima, il compagno è stato fermato con l’accusa di omicidio. “Gli elementi e le testimonianze raccolte nelle prime fasi investigative – ha spiegato la Questura di Torino – hanno consentito una sommaria possibile ricostruzione del fatto e una prima qualificazione giuridica, che sarà sottoposta al vaglio del giudice nelle successive fasi del procedimento”.
“Mi sento in colpa per quanto è successo: non sono stato attento”. E quanto ha riferito ai pubblici ministeri, dopo essere scoppiato in lacrime, Azar Mohssine. L’uomo abita al quinto piano della palazzina ed è il compagno della madre della piccola, il cui appartamento è al quarto. Il fermo è scattato per omicidio volontario con dolo eventuale ma la procura non ha ancora formulato l’imputazione per l’udienza di convalida.
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