L’Oms lancia un nuovo avvertimento per l’Occidente: servono dei nuovi vaccini, i richiami attuali da soli non sono in grado di contrastare l’avanzata di nuove varianti.
Il vaccino continua a sembrare l’unica soluzione possibile per poter uscire da questa pandemia. Un tema in realtà controverso, basti solo pensare allo scandalo causato nel mese di Dicembre dalla conferenza di Tedros Ghebreyesus, direttore dell‘Organizzazione Mondiale della Sanità, che affermò chiaramente in quell’occasione quanto ritenesse sbagliata nei suoi fondamenti empirici la campagna vaccinale messa in atto dall’Occidente.
“Non si può uscire dalla pandemia a colpi di booster”, spiegava Ghebreyesus, insistendo sul fatto che è un grande rischio vaccinare l’intera popolazione nel mezzo delle nuove ondate di una pandemia. Si corre il serio rischio di conseguire il risultato opposto a quello desiderato.
Anche per questo, in quell’occasione il direttore dell’Oms invitò le nazioni occidentali a concentrarsi maggiormente sul vaccinare le fasce più a rischio della popolazione, evitando di disperdere energie inutili verso quelle categorie, come i più giovani, che corrono rischi minimi nel contrarre il coronavirus. Un monito che in realtà non sembra essere stato rispettato, considerato come ad esempio l’Europa continua a spingere per i richiami, anche per le fasce di età non a rischio, come unica soluzione possibile per frenare il nuovo incremento di contagi causato dall’avvento di Omicron. Un avvertimento che nella giornata di oggi 11 gennaio 2022, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ribadito aggiungendo però un particolare non indifferente: “Sono necessari e andrebbero sviluppati vaccini contro il Covid-19 che abbiano un alto impatto sulla prevenzione dell’infezione e della trasmissione, oltre che sulla prevenzione di malattie severe e morte”. Secondo gli esperti Oms infatti, il proliferare di queste nuove varianti rende gli attuali vaccini ormai inefficaci nel proteggere adeguatamente la popolazione,e d è facile capire come vada rivista in tal senso l’intera strategia di vaccinazione di massa. Certo, non si potranno sviluppare dei nuovi vaccini in poco tempo, ma, spiegano gli scienziati, potrebbe comunque essere possibile aggiornare quegli attuali: “alla luce dell’evoluzione del virus SARS-CoV-2, occorrerà forse aggiornare la composizione degli attuali vaccini anti-Covid, al fine di garantire che continuino a fornire il livello di protezione raccomandato dall’Oms contro l’infezione e la malattia” Tutto questo accade nei giorni in cui Israele ha ufficialmente autorizzato la quarta dose. Una scelta su cui l’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, sta manifestando diversi dubbi, in primo luogo perché non vi sono dati disponibili riguardo la sicurezza o l’efficacia di un ulteriore richiamo dopo il terzo.
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Marco Cavalieri, capo della strategia vaccinale dell’Agenzia Europea del Farmaco ha dichiarato come stia “emergendo una discussione sulla possibilità di somministrare una seconda dose booster con gli stessi vaccini attualmente in uso: non sono ancora stati generati dati a sostegno di questo approccio. Se l’uso dei richiami potrebbe essere considerato parte di un piano di emergenza, vaccinazioni ripetute a brevi intervalli non rappresenterebbero una strategia sostenibile a lungo termine”
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