Mentre i contagi corrono nel Regno Unito, Ikea si muove a favore della campagna vaccinale: l’azienda non pagherà più i giorni di isolamento ai dipendenti non vaccinati contro, e i lavoratori non immunizzati riceveranno solo 96,35 sterline a settimana.
Il gigante immobiliare svedese Ikea ha deciso di tagliare l’indennità di malattia per il personale del Regno Unito non vaccinato che è costretto ad autoisolarsi a causa del contatto con positivi. Secondo quanto spiegato dai quotidiani inglesi, i lavoratori non vaccinati non potranno beneficiare della malattia, tagliata dunque a 96,35 sterline (circa 115 euro) a settimana durante i 10 giorni di quarantena. Un calo sostanziale, questo, se si considera che uno stipendio base in Inghilterra oscilla tra i 500 e i 550 euro circa.
Non solo Ikea, anche Wessex Water della stessa linea
Da chi si fa promotore del motto “no jab, no job“, nel Regno Unito alcune aziende hanno scelto di impegnarsi a favore della campagna vaccinale. E se da un lato alcuni datori di lavoro hanno sperimentato incentivi per promuovere la vaccinazione dei lavoratori, compreso quello di offrire maggior tempo libero durante l’orario di lavoro, dall’altro non è così. Ikea, così come anche la società di servizi pubblici fognari Wessex Water, si sono infatti unite alla linea dura già operata dalla catena di supermercati Morrisons, che va perciò ad incidere su coloro che si rifiutano di farsi vaccinare. La politica di Ikea, spiega The Guardian, è stata introdotta per la prima volta già a settembre, mentre Wessex Water attuerà il taglio a partire da questo lunedì.
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Un portavoce di Ikea ha dichiarato: “Sappiamo che questo è un tema spinoso, ma abbiamo deciso di applicare questa policy. Sappiamo anche che ogni caso è particolare, e tutte le circostanze saranno considerate singolarmente. Pertanto, chiunque abbia dubbi o sia preoccupato per la propria situazione è incoraggiato a parlare con il proprio supervisore”.
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Un portavoce di Wessex Water ha invece dichiarato: “La stragrande maggioranza della nostra forza lavoro è stata vaccinata ed è importante per noi, come azienda che fornisce servizi essenziali, che il resto dei dipendenti venga vaccinato per proteggere se stessi, i clienti e i loro colleghi. Per facilitare la procedura e venire incontro ai dipendenti, gli appuntamenti per i vaccini possono essere prenotati in orario di lavoro”.