Funzionario licenziato dopo aver definito “stupida” la legge sull’Olocausto

Funzionario polacco, diplomatico per la diaspora ebraica, licenziato per aver criticato i tentativi di Varsavia di dissociare la Polonia dai crimini della seconda guerra mondiale.

Funzionario licenziato dopo aver definito stupida la legge sull'Olocausto 10.01.22 1280p - meteoweek.com

Un diplomatico polacco incaricato di migliorare i contatti con gli ebrei di tutto il mondo è stato licenziato dopo aver criticato l’approccio del suo stesso governo alla regolamentazione del discorso dell’Olocausto. Il ministro degli Esteri Zbigniew Rau ha licenziato Nowak sabato, ha annunciato il portavoce del ministero, Lukasz Jasina, lunedì su Twitter. Le fonti ufficilai non hanno riporetato  la ragione di questa misura.

Jaroslaw Nowak, il plenipotenziario per i contatti con la diaspora ebraica ha descritto una legge sul discorso dell’Olocausto approvata dal suo paese come “stupida”. La dichiarazione è avvenuta in un’intervista della scorsa settimana con Jewish News, un giornale settimanale pubblicato nel Regno Unito. Nowak è coinvolto nel dialogo polacco-ebraico dagli anni ’80. È diventato il plenipotenziario per i contatti con la diaspora ebraica a luglio.

Nowak ha anche detto che la Polonia dovrebbe approvare una legge sulla restituzione delle proprietà, una dichiarazione che implica un’ulteriore critica alle autorità di governo. Varsavia, infatti, ha recentemente approvato una legge che taglia le possibilità di restituzione o compensazione per coloro che hanno avuto proprietà confiscate dai comunisti. Tra le persone colpite ci sono i sopravvissuti dell’Olocausto e i loro eredi.

Non il primo funzionario diplomatico richiamato dal governo

Non il primo funzionario diplomatico richiamato dal governo 10.01.22 740p - meteoweek.com

La recente vicenda è arrivata pochi giorni dopo che la Polonia avesse richiamato il suo nuovo ambasciatore a Praga. Il richiamo è dovuto in questo caso alla critica da parte del funzionario del suo stesso paese in un’intervista. In quella circostanza la controversia aveva riguardato a una disputa con la Repubblica Ceca su una miniera di carbone statale. L’ambasciatore Miroslaw Jasinski ha parlato di “arroganza” da parte della Polonia, cosa che il portavoce del governo ha definito “estremamente irresponsabile”.

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Il licenziamento di Nowak è seguito ad una dichiarazione a Jewish News ancor più grave per il governo di Varsavia. Il diplomatico ha affermato che la legislazione approvata nel 2018, che cercava di vietare alcune dichiarazioni sulla Polonia e l’Olocausto, “è uno degli emendamenti più stupidi che sia mai stato fatto da qualsiasi legge“.

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La legislazione ha provato a contrastare le affermazioni secondo le quali la Polonia, vittima della Germania nazista, fosse corresponsabile dell’Olocausto. La legge ha indignato Israele, dove molti hanno sentito che era un tentativo di mascherare il fatto che alcuni polacchi hanno ucciso degli ebrei durante l’occupazione tedesca nella seconda guerra mondiale.

La normativa prevista in Polonia

La normativa all’inizio prevedeva sanzioni detentive fino a 3 anni per aver falsamente attribuito crimini tedeschi alla Polonia. È arrivato poi un emendamento per rimuovere le disposizioni penali. L’anno scorso, la Polonia ha anche approvato una legge che ha fortemente limitato i diritti di reclamare le proprietà sequestrate dall’ex regime comunista del paese. Anche questa misura finisce per colpire molti sopravvissuti dell’Olocausto e le loro famiglie. Quella legge ha anche provocato una seria disputa diplomatica con Israele, che rimane ancora irrisolta. Nowak ha detto di credere che la Polonia, ad un certo punto, “dovrà fare qualcosa riguardo” alla restituzione.

 

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