Gesù è uomo come noi, e questa condizione eterna che Dio ha assunto, lo rende nostro fratello e ancora più partecipe delle nostre vicende.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore:
il Signore nostro Dio è luce per noi. (Cf. Sal 117,26-27)
Dio è amore.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
1Gv 4,7-10
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Parola di Dio.
R. Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto. R.
Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero. R.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra. R.
Moltiplicando i pani, Gesù si manifesta profeta.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,34-44
In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».
E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero loro;
e divise i due pesci fra tutti.
Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
Parola del Signore.
Gesù si manifesta di nuovo alla vita degli uomini di allora con un grande prodigio: può agire dove c’è miseria, dove c’è poco o niente lui può far sopraggiungere l’abbondanza.
E così nella nostra vita: ricordiamoci che Gesù partecipa alle nostre sorti. Che “ha compassione” di noi, cioè che “patisce con” noi. È proprio questo il significato della parola di derivazione greca “compassione”, che niente ha a che vedere con un falso pietismo.
Il commento al Vangelo di ieri:
Gesù non è mai indifferente a ciò che ci capita. Non lo era al tempo, caricandosi di tutte le nostre sofferenze sulla Croce, e non lo è oggi, in tutto quello che stiamo vivendo.
Per quanto egli sia in Cielo, Gesù è uomo come noi, e questa condizione eterna che Dio ha assunto, lo rende nostro fratello e ancora più partecipe delle nostre vicende, perché grazie a lui siamo tutti figli di Dio. Ciascuno amato e, nella sofferenza, accompagnato dal suo sguardo vigile che non si dimentica di noi, non ci abbandona.
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