Il rinvenimento del suo scheletro è avvenuto per caso da parte di un cacciatore, tra i boschi del Missouri. Koenig era scomparso senza lasciare tracce dall’8 febbraio 2020
Dopo due anni dalla sua scomparsa, il campione di arti marziali David Koenig è stato ritrovato morto nei boschi del Missouri. A confermare che si tratta del suo cadavere, le analisi dell’anatomopatologo. La polizia ha poi comunicato la brutta notizia. Che il corpo sia di Koenig è l’unica certezza, ma il suo decesso rimane un giallo fitto di zone ombrose. Un cacciatore di cervi ha ritrovato lo scheletro del campione in una zona difficilmente raggiungibile, con una vegetazione davvero molto fitta. Gli investigatori dicono che non sembri una morte violenta, ma la vicenda è avvolta da parecchi dubbi.
Tanti i quesiti senza risposta, tra cui: come mai Koenig, 25enne alto due metri e pesante 110 kg, nel pieno della sua giovinezza e della sua carriera professionale, sarebbe dovuto uscire in una notte freddissima, l’8 febbraio 2020, dall’albergo in cui alloggiava, il Peach Tree Inn, dopo aver inviato un sms agli amici per chiedere di aiutarlo, come ha raccontato la madre?
La sparizione di Koenig fu segnalata solo nel mese di marzo, poiché secondo il racconto di amici e familiari, «David a volte si disconnetteva e non lo diceva a nessuno». Era un uomo solitario e riservato, aveva trascorsi di dipendenze, ma niente avrebbe fatto pensare a eventuali gesti estremi.
«Ha inviato un messaggio ad alcuni suoi amici chiedendo aiuto. Pensavano che potesse essere in qualche guaio, ma quando hanno letto i messaggi e hanno cercato di rispondergli, ha smesso di rispondere. È svanito», è quanto ha raccontato la madre, che in questi due anni ha continuato a scrivere e dare aggiornamenti sulla pagina Facebook dedicata al figlio che conta all’incirca 14mila iscritti. I familiari di Koenig avevano offerto 5mila dollari a chi fosse riuscito a fornire informazioni sulla scomparsa del 25enne.
JT Tilley, coach del Branson Fight Club, ha raccontato che «allenarsi con lui è sempre stato un piacere. Teneva al gruppo ed era sempre lì per ascoltare e supportare i suoi compagni di squadra. Davvero un gigante buono».
«Era sulla strada giusta per fare grandi cose», ha detto il padre Rick, «era un uomo fenomenale». David non aveva alcuna depressione e si allenava tantissimo per migliorare sempre più i suoi risultati. Era uscito vittorioso dagli ultimi cinque match e mirava a fare un salto di categoria.
Per due anni sono andate avanti le ricerche, con appelli in radi e tv, cartelloni pubblicitari. I poliziotti lo hanno cercato dappertutto, «anche se questo non è il finale che speravamo, offriamo le nostre sincere condoglianze alla famiglia e agli amici del signor Koenig», sono le parole del capo della polizia di Branson.
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La madre del giovane, profondamente addolorata per la morte del figlio, ha sempre avuto paura che lo avessero ucciso ma il fatto che sul suo cadavere non vi siano ferite sembrerebbe escludere questa pista. «Nessuno ha ucciso Dave. Nessuno! Ha lasciato il Peach Tree a piedi e non è mai tornato a casa. Ma perché era sconvolto? E perché ha camminato attraverso la foresta profonda? Molto probabilmente non lo sapremo mai. Ma è andato. Big Dave è finalmente in pace», ha commentato la donna, affranta.
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Ma le domande sul suo decesso restano, nonostante sul suo corpo non vi siano segni di percosse. L’ufficio del coroner della contea ha detto alla Cnn che la causa del decesso è sconosciuta. Ergo viene lecito chiedersi: cosa è successo veramente?