Berlusconi al Quirinale? C’è già chi scende in piazza per allontanare l’ipotesi

Sembra essersi ufficialmente aperta la corsa al Colle, e la disponibilità di Silvio Berlusconi per un’eventuale candidatura al Quirinale sembra ormai una certezza. Ma c’è già una forte opposizione.

silvio berlusconi
MeteoWeek.com (Photo by Franco Origlia/Getty Images)

L’ultimo discorso di Capodanno del presidente della Repubblica uscente Sergio Mattarella ha suscitato il plauso pubblico di diversi leader e politici italiani, sui quali spicca, tuttavia, il silenzio di Silvio Berlusconi. D’altronde, giunti a questo punto, le mosse (o mancate mosse) di Berlusconi iniziano ad assumere un peso particolare: stando a quanto ricordato dall’Ansa, l’annuncio della sua candidatura al Colle è considerato ormai certo. E arriverebbe, tra l’altro, in concomitanza con l’abbandono sicuro di un’ipotesi a lungo accarezzata: il Mattarella bis. Dopo la contrarietà più volte manifestata dal presidente della Repubblica, è anche FdI ad rifiutare una riproposizione dello status quo, seguita dalla Lega. Le fonti leghiste, riporta l’Ansa, riferiscono di non voler forzare la volontà di Mattarella “né la Costituzione”. Insomma, la partita al Quirinale sembra almeno eliminare alcune probabili piste. Ma tutto sarà più chiaro intorno al 10 gennaio, quando le intenzioni dei partiti diventeranno più definite in vista degli incontri via via più ufficiali. Il Pd dovrebbe riunirsi il 13 gennaio, mentre il centrodestra avrebbe un incontro in programma già dalla prossima settimana, quando dovrebbe essere ufficializzata la candidatura di Silvio Berlusconi. Una candidatura che, tuttavia, incontra già i suoi primi nemici. Il movimento nato in opposizione ai governi Berlusconi, il Popolo Viola, annuncia che tornerà in piazza il 4 gennaio, il giorno in cui il presidente della Camera Roberto Fico invierà le lettere ai grandi elettori per eleggere il prossimo inquilino del Quirinale.

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“Non si vota un pregiudicato”

In effetti è perlomeno paradossale, a 9 anni dall’ultimo presidio importante del Popolo Viola, quando la Cassazione certificò la condanna definitiva di Silvio Berlusconi, dover convocare ancora le attiviste e gli attivisti per un presidio” con l’obiettivo di “sancire che anche solo il pensiero di sentirlo nominare come candidato al Quirinale è quanto di più lontano che un Paese civile e democratico possa aspettarsi“, avrebbe commentato all’Agi Gianfranco Mascia, del Popolo Viola. L’iniziativa avrà luogo il 4 gennaio, a Roma, in piazza Santi Apostoli, dalle 17 in poi. “Il nostro sarà un avvertimento civile e composto, ma chiaro: non si vota un pregiudicato e chi ha rappresentato negli ultimi 30 anni il peggio della politica italiana, con le sue gaffe, le sue leggi ad personam, i suoi processi e anche i suoi stili di vita che in qualsiasi altro paese democratico lo avrebbero espulso definitivamente dalla vita politica“, ribadisce Mascia. “Quella che stiamo vivendo è una sceneggiatura che sembra scritta dal regista di Good Bye, Lenin!, ma al contrario. Mentre lì la protagonista si risveglia e deve fare i conti con un modo completamente diverso dopo la caduta del muro e del comunismo, qui è come se ci fossimo addormentati quel 1 agosto 2013 in piazza Cavour a Roma, convinti che Berlusconi sarebbe uscito definitivamente dalla scena politica e ci potremmo risvegliare fra poco più di un mese, come il più alto rappresentante istituzionale“, sottolinea. Insomma, il Popolo Viola sembra pronto a scender in piazza per far sì che questo non accada, e chiama intorno a sé tutti i partecipanti della società civile convinti che installare Berlusconi al Quirinale non sarebbe un atto di salvaguardia della democrazia e di difesa delle istituzioni. “Quindi ci vediamo il 4 gennaio, dalle 17, in piazza Santi Apostoli, ‘sperando che non sia follia, come concludevano Battisti e Mogol“, conclude Mascia.

 

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