Dottoressa non vuole curare i no-vax: “Chiesta la revoca di pazienti non vaccinati. Minacciata e insultata, ma non temo nessuno”

Lo sfogo di Mara Maffeis, la dottoressa che non vuole curare i no-vax: “Chiesta possibilità di revoca di tutti i pazienti non vaccinati alla Ats. Minacciata e insultata, ma non temo nessuno”. 

mara maffeis - meteoweek.com
Mara Maffeis – meteoweek.com

Chiederò ad Ats la possibilità di revocare tutti i pazienti non vaccinati”. Questo lo sfogo su Whatsapp della dottoressa Mara Maffeis, 48 anni. Medico di base della Bergamasca, con ambulatori a Ponte Nossa e Premolo, e originaria della Val Seriana (una delle zone più duramente colpite nella prima fase della pandemia di Covid-19), Maffeis si è stancata di curare i no vax. Uno sfogo durissimo, il suo, tanto che le è costato persino insulti e minacce. Raggiunta da Il Corriere della Sera, il medico ha raccontato tutta la vicenda.

“Ho passato ore in ambulatorio a convincere gli indecisi”

Con i contagi che continuano ad aumentare a causa della nuova variante Omicron, e l’incremento nella richiesta di tamponi e assistenza sanitaria, la dottoressa Mara Maffeis ha perso la pazienza: “Si ringrazia tutti i pazienti non vaccinati per la nuova ondata pandemica che ci troviamo ad affrontare”, ha scritto in un messaggio su una chat Whatsapp. “Chiederò ad Ats la possibilità di revocare tutti i pazienti non vaccinati”, ha spiegato – all’Ats ci si è infine rivolta davvero.

La risposta, tuttavia, non è stata quella che sperava. Non le è possibile infatti rimuovere dalla sua lista di pazienti i negazionisti del vaccino. “Dunque, continuerò a curare tutti come ho sempre fatto”, spiega nell’intervista. “Ho passato ore in ambulatorio a convincere gli indecisi”, ha raccontato, mentre era “sommersa dalle telefonate di persone risultate positive”. “Sembrava di essere tornati a marzo 2020. Sono tutti casi che finora gestiva l’Ats, mentre adesso, con questo caos, gli uffici sono oberati e il lavoro si riversa sui medici di famiglia. L’Ats ci dice di prenotare il tampone molecolare attraverso l’apposito database, ma è improponibile visto che il primo appuntamento disponibile è il 14 gennaio. Allora prescrivi la ricetta rossa e li mandi a fare la coda. Assurdo”, ha raccontato nel suo sfogo sul giornale.

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Da questa sua presa di posizione nei confronti dei no vax, la dottoressa ha ricevuto minacce di querele e insulti da parte di alcuni dei suoi pazienti, anche se non sono mancati pure messaggi di solidarietà. “La cosa brutta – spiega al Corriere – sono state le minacce. Una persona anonima mi ha scritto che mi avrebbe denunciato ai carabinieri e che si sarebbe rivolta a un avvocato. Un tale Locatelli mi ha telefonato insultandomi, dicendo che avrebbe promosso una raccolta firme per farmi rimuovere, che sarebbe passato in studio e che avrebbe chiamato ‘Striscia la Notizia’. Ben venga, se così posso far passare il messaggio che bisogna vaccinarsi. Non temo nessuno”.

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“Se penso a certi racconti, a chi vagava in cerca di ossigeno e magari lo trovava perché altri erano morti, ancora mi viene la pelle d’oca”, spiega ancora”. “Non so dire quanti tra chi visito non sono vaccinati, ma credo – ha concluso la dottoressa – che abbiano giocato un ruolo in questa nuova ondata. I primi positivi che ho visitato, guarda caso, erano 4 non vaccinati”.

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