L’altissimo numero di italiani in quarantena – formato da positivi e persone entrate a contatto con contagiati – rischia di paralizzare l’Italia, anche in ambito lavorativo. A breve sarà possibile ridurre il periodo di isolamento per i vaccinati?
Con il dilagare della variante Omicron, sono circa 2,5 milioni gli italiani attualmente in isolamento per aver contratto il virus (sono circa 600mila i contagiati) o per esser entrati in contatto con positivi. Il numero, già di per sé preoccupante, è destinato a crescere vertiginosamente: per questo le Regioni e alcuni componenti della maggioranza avrebbero sollecitato un parere da parte del Cts sull’adeguamento di alcune misure di prevenzione e controllo del contagio. Al centro del dibattito, con ogni probabilità, ci saranno le richieste dei governatori, al momento rivolte a una riduzione o eliminazione della quarantena per chi ha completato il ciclo di vaccinazione ed è entrato in contatto con un positivo. Attualmente, infatti, chi ha ricevuto la seconda dose da meno di quattro mesi o ha già la terza dose può godere di un periodo di isolamento di soli 7 giorni. La richiesta dei governatori punta, allora, a fare un passo più in là, per passare dalla quarantena all’autosorveglianza. Tra le richieste, stando a la Repubblica, spunterebbe poi anche l’abolizione del tampone per i vaccinati che dovranno concludere il periodo di isolamento.
Il dibattito e le ipotesi al vaglio
Tuttavia, stando al quotidiano, le proposte risultano “irricevibili” per parte del Cts, soprattutto in un periodo di drastico aumento dei contagi. E’ più probabile, allora, che alla fine si giunga a una mediazione, con la proposta di una riduzione della quarantena da sette a cinque giorni per i vaccinati con terza dose, mantenendo il periodo di isolamento a dieci giorni per i non vaccinati. Le proposte, spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, sono giustificate dalla paralisi che, altrimenti, investirebbe l’intero Paese: “Treni cancellati per mancanza di personale, 21mila liguri costretti a casa. Non possiamo bloccare il Paese con le quarantene dei contatti di positivi. Il Covid è cambiato, la maggior parte della popolazione è vaccinata, dobbiamo rivedere anche le misure per affrontarlo”, scrive il governatore di Regione su Facebook.
Leggi anche: Con Omicron raffica di disdette per le vacanze: turismo in ginocchio
Mascherine, scuola e obbligo vaccinale
Ma quello sulle quarantene non rappresenta l’unico dossier sul tavolo del governo. In bilico ci sarebbe anche l’ipotesi di calmierare i prezzi per le mascherine Ffp2, ormai divenute obbligatorie anche sui mezzi pubblici, in cinema e nei teatri. Poi, la questione scuola: la quarantena di classe in caso di un solo positivo continua a riemergere tra le ipotesi, nonostante sia stata già archiviata in passato, passando al limite massimo di tre alunni positivi. Tra le questioni calde da affrontare c’è poi il tema dei temi: l’obbligo vaccinale. Sarebbe spuntata, infatti, l’ipotesi di estendere l’obbligatorietà del vaccino anche ad altre categorie di lavoratori oltre a sanitari, insegnanti e forze dell’ordine. Proprio a partire dalla Pubblica amministrazione.
Leggi anche: La partita al Quirinale si fa sempre più complessa. E il tempo stringe
A confermare l’intenzione quanto meno di discuterne sono le parole del ministro della Pa Renato Brunetta, che “auspica un super Green pass per tutto il mondo del lavoro, pubblico, privato e autonomo“. D’accordo anche il ministro per il Lavoro Andrea Orlando, che afferma: ormai “bisogna valutare misure più restrittive come l’obbligo vaccinale” o “l’ipotesi di limitare la circolazione delle persone che non hanno la protezione, che rischiano di mettere sotto pressione il sistema sanitario“. E proprio a proposito di sistema sanitario, sale la preoccupazione legata al diffondersi della variante Omicron e legata alla tenuta delle terapie intensive. Per Ricciardi la velocità di riproduzione di Omicron è “impressionante“, per questo motivo “questa ondata sarà la più imponente dal punto di vista quantitativo”. Tuttavia, “fortunatamente non avrà lo stesso impatto di quelle precedenti dal punto di vista sanitario“. Per mantenere questo vantaggio, però, è necessario vaccinare il più possibile. E su questo punto Ricciardi fa sapere: la terza dose anti-Covid “è protettiva contro Omicron e agisce quasi subito dopo la somministrazione“. E’ molto probabile che questi pareri e questi elementi verranno posti sul tavolo del Cts e del governo. E’ molto probabile che questo sia solo l’inizio di un riassestamento della strategia molto più generale.