Proponevano investimenti in criptovalute senza autorizzazione, oscurati 28 siti internet

Le fiamme gialle hanno scoperto 50 domini irregolari in cui venivano proposti investimenti finanziari senza che vi fossero le autorizzazioni previste.

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Una rete di siti internet che proponevano agli utenti degli investimenti in criptovalute. Nulla di strano, non fosse che non vi era alcuna autorizzazione legale per farlo, in quanto i domini in questione, non facevano riferimento ad alcun tipo di intermediario regolamento iscritto all’albo. Questa la scoperta fatta dalla Guardia di Finanza di Torino in collaborazione con i dipendenti del secondo nucleo operativo metropolitano. Un’indagine complessa, che si è servita dei mezzi informatici più sofisticati per contrastare quello che alla fine si è rivelato un vero e proprio fenomeno di abusivismo finanziario

Sono circa cinquanta infatti i domini individuati dai finanzieri in cui dei soggetti non autorizzati, proponevano investimenti in criptovalute, registrando milioni di accessi da tutto il mondo. I siti incriminati, appartengono a delle società con sede all’estero e i server su cui poggiano sono anch’essi registrati fuori dal territorio italiano. A tutti coloro che accedevano alle pagine online dei domini in questione, veniva proposta la possibilità di investire mediante la loro consulenza, e la visione di documenti per informare al meglio i possibili gli utenti interessati, che potevano oltretutto attuare questi investimenti anche su mercati esteri.

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A chiunque era poi interessato a fare il passo successivo, veniva richiesta l’apertura di un conto corrente e un versamento in denaro per l’avvio dell’investimento. La promessa era naturalmente di poter raddoppiare, in due anni, il 100 per cento dell’investimento. Operazioni di trading online, che sono normate dal Testo Unico della Finanza per garantire ai consumatori massima affidabilità e trasparenza. Non in questo caso però, in quanto, per l’appunto, i siti in questione non erano autorizzati per legge e non vi era a loro nome nessun intermediario iscritto al Testo Unico. Al termine dell’operazione portata avanti dalle Fiamme Gialle, cinquanta siti sono stati dunque segnalati alla Consob. 

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Ventotto di questi presentavano irregolarità tali che è stato subito possibile procedere al loro oscuramento su internet. La scoperta di queste illegalità. ha inoltre portato la Guardia Di Finanza e la Consob ad una nuova ed inedita collaborazione: verrà infatti costituito un nuovo gruppo di lavoro tra le parti, allo scopo di contrastare in modo ancora più efficace il fenomeno sempre più diffuso dell’abusivismo finanziario online.

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