Le dichiarazioni del direttore generale dell’Oms mettono in dubbio l’intera strategia occidentale sulla campagna di vaccinazione, vista dai vertici europei come l’unica soluzione possibile per porre fine alla pandemia.
“Nessun Paese potrà uscire dalla pandemia a colpi di dosi di richiamo e i booster non vanno visti come un lasciapassare per i festeggiamenti in programma”.
Inequivocabili e perentorie le dichiarazioni del direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus sulla strategia che molte nazioni hanno deciso di adottare per sconfiggere la pandemia. Non che Ghebreyesus neghi l’importanza di vaccinarsi, o lanci dei dubbi sulla sua efficacia. Il punto è che il vaccino è un’arma di prevenzione il cui utilizzo va considerato sempre in relazione alla fascia di età, e dunque di rischio-beneficio, a cui l’individuo va incontro. E in ogni caso, spiega il direttore dell’Oms, dato che non ci troviamo di fronte a dei vaccini sterilizzanti, non si può pensare che chi effettua la terza dose non contagi. Per cui, “servono tutte le precauzioni” del caso nei festeggiamenti di fine anno, anche da parte dei non vaccinati. Un’accusa tutt’altro che implicita alla narrazione dominante, che vuole invece che, proprio chi si vaccina, possieda il velato diritto di poter fare meno attenzione alle norme di distanziamento sociale.
Il vero problema semmai, è che le regioni più povere del più povere del pianeta sono ancora totalmente sprovviste dei vaccini contro il Covid: “E’ francamente difficile capire come” spiega Ghebreyesus “a un anno da quando sono stati somministrati i primi vaccini, 3 operatori sanitari su 4 in Africa non abbiano ancora avuto accesso a un vaccino. E’ essenziale che tutti gli operatori sanitari dispongano di tutti gli strumenti necessari per svolgere il proprio lavoro: la formazione, i dispositivi di protezione individuale, un ambiente di lavoro sicuro e i vaccini”. Anche perché le fasce più anziane della popolazione mondiale continuano a morire di Covid, al ritmo di circa 50 mila vittime a settimana. Non condividere i vaccini con la parte più povera del mondo è stata una scelta suicida a suo parere, che contribuisce in modo rilevante ad alzare il numero dei decessi planetari. E la situazione è molto seria in tal senso:“Il 2021 è stato un anno in cui abbiamo perso 3,5 milioni di persone a causa di Covid-19: più morti che per Hiv, malaria e tubercolosi messi insieme nel 2020″. Il problema però è molto più profondo, e non si potrà uscire da questa pandemia sperando che i vaccini smettano di far circolare il virus. Secondo il direttore generale dell’Oms “I programmi di potenziamento della copertura probabilmente prolungheranno la pandemia invece di farla terminare dirottando le forniture verso paesi che hanno già alti livelli di copertura vaccinale dando il virus più opportunità di diffondersi e di mutare”.
D’altronde, la contraddizione è sotto gli occhi tutti: nonostante non esista forse più uno scienziato in tutto il mondo che sostiene che sia ancora possibile raggiungere l’immunità di gregge, l’intera strategia vaccinale messa in atto dai paesi occidentali continua a inseguire inspiegabilmente questa chimera, illudendo così la popolazione che i vaccini funzionano anche contro il contagio e che estendendo la copertura al 100 per cento della popolazione mondiale, sarà possibile debellare il virus e uscire da questa emergenza.
Mera illusione, come ha ricordato il direttore dell’OMS.
In Europa intanto, non si ferma il panico per l’aumento dei casi di contagio dovuti all’avvento nel vecchio continente della variante Omicron. E anche se i pochi dati che abbiamo a disposizione ci dicono di trovarci di fronte a una mutazione meno grave del virus, definita dal virologo Matteo Bassetti molto simile “a un raffreddore”, i vertici europei sembrano avere tutt’altra opinione. Hans Kluge, membro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha definito questo nuovo incremento dei casi come “un’altra tempesta in arrivo”. Per questo il nuovo Ministro della Salute in Germania ha già dichiarato che con tutta probabilità, si dovrà ricorrere a una quarta dose per frenare l’avanzata di Omicron. Un’ulteriore inoculazione però, trasformerebbe la campagna vaccinale in un vero e proprio trattamento terapeutico e non è detto che stavolta la popolazione sia così ben disposta ad accettarlo.
Per questo in Germania si discute ormai da settimane di inserire l’obbligo vaccinale per tutti, in modo da evitare l’opinione di chi dissente e porlo di fronte alla sua responsabilità nei confronti della collettività. D’altronde, che le nazioni europee non siano d’accordo con molte delle opinioni espresse da Ghebreyesus, non è un mistero.
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La vaccinazione del 100 per cento della popolazione continua a sembrare l’unico modo possibile per ritrovare quella normalità a cui, ci ha spiegato di recente il premier Mario Draghi, dobbiamo continuare ad “aggrapparci” con tutta la forza che abbiamo in corpo.
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