Una nuova archiviazione per Carola Rackete accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Immediata la reazione di Sea Watch.
Archiviata l’inchiesta a carico di Carola Rackete la comandante di Sea Watch tedesca. Rackete era stata accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per essersi rifiutata di rientrare in acque italiane. L’inchiesta è stata archiviata da Micaela Raimondo, gip del Tribunale di Agrigento, con la seguente motivazione: «Carola Rackete ha agito nell’adempimento del dovere di salvataggio previsto dal diritto nazionale e internazionale del mare».
Libia «non è un porto sicuro»
Nell’archiviare l’inchiesta, Micaela Raimondo ha sottolineato che il porto di Tripoli in Libia non può essere considerato un «porto sicuro». «Non potendosi considerare “place of safety” il porto di Tripoli come anche sottolineato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. – sottolinea il gip Micaela Raimondo – che ha di recente evidenziato, in un rapporto, come alcune migliaia di richiedenti asilo, rifugiati, migranti presenti in Libia versino in condizioni di detenzione arbitraria e sono sottoposti a torture e a trattamenti disumani e degradanti in violazione dei diritti umani».
LEGGI ANCHE: Torna la paura Covid: Xi’an in lockdown dopo aver registrato 63 casi
La posizione di Sea Watch
Nell’apprendere la notizia dell’archiviazione dell’inchiesta, Sea Watch afferma: «Il decreto di archiviazione sconfessa in tutto e per tutto l’applicabilità del Decreto Sicurezza Bis nel salvataggio dei naufraghi».