Myanmar, frana nella miniera di giada: almeno un morto, 70 i dispersi, a decine i feriti. Le squadre di soccorso sono ancora al lavoro per recuperare i corpi e i sopravvissuti al disastro. Alcune fonti locali parlano di 20 morti.
Tragedia in Myanmar. Decine persone risultano disperse dopo la frana avvenuta oggi in una miniera di giada nella zona di Hpakant, nello stato di Kachin (nel nord del Paese). Le squadre di soccorso stanno ancora lavorando, e hanno recuperato almeno 25 feriti. Estratto anche il cadavere di una vittima, mentre si teme che i dispersi in totale siano almeno 70. La maggior parte dei minatori impegnati nella miniera erano immigrati illegali.
Continuano le ricerche, battuta in lungo e in largo la zona
Secondo quanto raccontato dai soccorritori, almeno una persona è stata confermata morta e fino a 100 altre sono state dichiarate disperse a seguito di una frana in una miniera di giada nel nord del Myanmar. Ko Nyi, un membro della squadra di soccorso, ha detto all’agenzia di stampa AFP che “circa 70-100 persone sono disperse a causa della frana avvenuta intorno alle 4 del mattino” di mercoledì 22 dicembre, nella miniera di Hpakant nello stato di Kachin.
“Abbiamo soccorso e trasportato 25 feriti in ospedale, mentre abbiamo trovato una persona morta”, ha spiegato Ko Nyi. In tutto, sono 200 i soccorritori che stanno cercando di recuperare i corpi e i dispersi. Alcuni pare stiano usando addirittura le barche, così da poter cercare i morti in un lago vicino. Nel frattempo, i numeri del quotidiano locale Kachin News Group riportano come in tutto siano 20 i minatori rimasti uccisi nella frana.
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Decine di persone muoiono ogni anno mentre lavorano nell’industria dell’estrazione della giada, altamente redditizia ma scarsamente regolamentata in Myanmar, e che utilizza lavoratori migranti sottopagati per alimentare i commerci con la vicina Cina. Già lo scorso anno le forti piogge hanno innescato una massiccia frana a Hpakant, cuore del commercio di giada del Myanmar nello stato di Kachin. La calamità ha ucciso più di 170 persone, in maggioranza migranti. Nei giorni scorsi, invece, altri minatori sono stati dichiarati dispersi in un’altra miniera.
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Gli incidenti nelle miniere di giada, gemma di cui il Myanmar è il principale produttore, sono estremamente frequenti, tanto che nello stato di Hpakant l’attività è stata addirittura vietata. Tuttavia, le disposizioni governative vengono ignorate dalle compagnie che si occupano di estrazione, con la manovalanza che viene mandata a lavorare in condizioni non sicure. Le pressioni economiche dovute alla pandemia di COVID-19 e all’ultimo colpo di stato, attirano infatti tantissimi minatori, che nonostante la pericolosità accettano di lavorare in condizioni precarie per mancanza di altre possibilità di sostentamento.