Covid, Sileri: “Tampone anche per i vaccinati? Bisogna attendere i dati”

Secondo il sottosegretario alla salute, l’ipotesi dei tamponi anche ai vaccinati non può essere esclusa fino a quando non si capirà l’incidenza di Omicron in Italia

Getty Images

L’ipotesi di sottoporre ad un tampone anche i vaccinati, per poter così accedere ai grandi eventi, ha scosso non poco l’opinione pubblica. In tanti infatti la ritengono una misura ingiusta laddove venisse applicata, che penalizzerebbe chi fino ad adesso ha seguito senza esitare la linea del governo su una campagna di vaccinazione che, per velocità ed entità, è destinata a rimanere nella storia.  E sul tema è intervenuto il Sottosegretario alla Salute PierPaolo Sileri ai microfoni della trasmissione radiofonica “Non Stop News” in onda su Rtl 102.5. Per il politico, bisogna in primo luogo aspettare i dati prima di prendere qualunque tipo di decisione a riguardo. Resta però il fatto che nella sua opinione un utilizzo maggiore dei tamponi ha l’utilità di ridurre quanto più possibile la circolazione del virus, individuando le persone eventualmente positive che possono innescare contagi secondari e quindi altri focolai. Dobbiamo aspettare e valutare quella che sarà innanzitutto la prevalenza della variante Omicron in Italia e poi mutuare anche quella che è l’esperienza, purtroppo, di Paesi che stanno vivendo un’esplosione di contagi legati alla Omicron”. Sileri si è poi espresso anche sulla situazione in Inghilterra. Il rapido aumento dei contagi nella nazione ha infatti spinto per la prima volta Boris Johnson a prendere in considerazione l’idea di un passaporto sanitario per i cittadini, soluzione fortemente osteggiata fino ad adesso, anche perchè, giusto precisare, va contro i diritti costituzionalmente garantiti nella nazione. 

Leggi anche: Calcio, positivi in squadra: Salernitana fermata per Udine

Leggi anche: Covid, falsi vaccini all’hub di Palermo: fermato leader No Vax

Che il green pass d’altronde, crei nei fatti cittadini di Serie A e di serie B è qualcosa che stiamo purtroppo rapidamente constatando qui in Italia. Per Sileri in ogni caso “è prematuro essere ottimisti o pessimisti nei confronti della variante Omicron, anche se i dati iniziali dicono che sia una variante più contagiosa e probabilmente meno cattiva dal punto di vista di letalità, ma è comunque troppo presto”.

Gestione cookie