Solo in questo modo Gesù può farsi presente in noi: se viviamo alla luce della grazia di Dio e se la accogliamo con umiltà e fiducia.
Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse:
tutta la terra sarà piena della gloria del Signore
e ogni uomo vedrà la salvezza di Dio. (Cf. Is 11,1; 40,5; Lc 3,6)
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 7,10-14
In quei giorni, il Signore parlò ad Àcaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».
Parola di Dio.
R. Ecco, viene il Signore, re della gloria.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito. R.
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli. R.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. R.
Ecco, concepirai e darai alla luce un figlio.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38
Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Parola del Signore.
Il saluto dell’Angelo a Maria ci fa ben presente come Dio osserva il nostro cuore e che considera se in esso vi abita la sua grazia: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio”.
Dio è in pieno controllo della nostra vita e tiene conto dei nostri sforzi e della nostra volontà di essergli vicino. Ma ancor più, quel saluto felice è gioia grande per ognuno di noi: “Rallégrati”, dice l’Angelo. Questo perché Gesù Salvatore si fa carne nel seno della Piena di Grazia.
Maria, da creatura umana ma allo stesso tempo “tutta santa”, ” fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo”.
Chissà cosa avrà pensato? Non è incredula, eppure nella sua profonda umiltà si chiede in che modo tutto quello che le aveva annunciato l’Angelo sarebbe potuto accadere, e forse non si spiega perché questo fosse avvenuto a lei, che da umile sopra tutte le creature non si stima più degli altri.
Da notare come Maria, ad una notizia così gioiosa resta turbata, e non si esalta, ma anzi, si definisce “serva” del Signore, pur avendo compreso la grandezza di ciò che stava per succedere. Maria quindi non si erge sopra nessuno, ma si fa serva umile, accettando la volontà di Dio per lei.
Quante volte, al contrario, nelle difficoltà, ci arrabbiamo, e più che chiederci come risolverle, non ci diamo pace e ci chiediamo il perché?
Maria ci insegna la bellezza dell’umiltà e dell’accettazione della volontà di Dio, nella gioia come nell’impegno che un grande compito può portare con sé, fidandosi del disegno d’amore di Dio, ed esclama: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. Solo in questo modo Gesù può farsi presente in noi: se viviamo alla luce della grazia di Dio e se la accogliamo con umiltà e fiducia.
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