Mistero del questore suicida: due bigliettini per moglie e figlio

Il mistero del questore suicida che si è tolto la vita con la pistola d’ordinanza continua, trovai due bigliettini per la moglie e il figlio.

Sulla scrivania del questore morto suicida sono stati ritrovati due bigliettini scritti a mano: uno per la moglie e uno per spiegare le motivazioni del suo gesto estremo al figlio. Le parole sono state pensate e scritte a penna qualche minuto prima di decidere di premere il grilletto della pistola d’ordinanza e togliersi la vita.

Triolo, questore morto suicida a Biella: ritrovati due biglietti d’addio

Non è stato trovato altro sulla scrivania dell’ufficio di Gianni Triolo, 60 anni, questore di Biella che ieri mattina si è ucciso nella stanza della questura di via Sant’Eusebio. Era arrivato presto, come faceva tutte le mattine. Con tutta probabilità aveva già l’intenzione di togliersi la vita.

Leggi anche -> Covid, in Campania vietate le feste nei locali al chiuso

Nei due bigliettini il questore ha lasciato le parole che si era tenuto dentro per diverso tempo. Non si era confidato con nessuno. A nessuno aveva raccontato che cosa lo preoccupava. A tutti, perfino ai suoi uomini, si era mostrato tranquillo, sorridente e gentile nei modi. Ieri, però, ha deciso di mettere fine alla sua esistenza. A scoprire il corpo la donna delle pulizie, arrivata poco dopo di lui in questura. Quando è entrata lo ha perfino salutato, pensando che stesse lavorando, a testa bassa sulla sua scrivania.

Leggi anche -> Bollettino coronavirus 19 dicembre, i primi dati: l’aggiornamento dopo le 17

Ma quando si è avvicinata ha visto il sangue ed è stata lei a dare l’allarme e avvertire i Carabinieri. Triolo era arrivato a Biella con l’inizio della pandemia ed era al primo incarico da questore. Originario di Pescara, era entrato in polizia nel 1987 dopo la laurea in Giurisprudenza. In servizio fino al 1991 al Reparto Mobile di Torino, era poi stato Dirigente dell’Ufficio Personale e quindi Capo di Gabinetto della Questura di La Spezia, dove vive la sua famiglia, per poi dirigere l’anticrimine della città ed essere nominato vicario.

«L’ho visto venerdì per l’ultima volta. Era all’incontro del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico. Non riesco a credere a ciò che è accaduto. Abbiamo sempre lavorato insieme. Era una persona gentile e piacevole. E, da figlio di poliziotto sono particolarmente toccato da questa notizia», ha detto il sindaco Claudio Corradino. Triolo è stato «un servitore dello Stato» ha commentato il viceministro biellese all’Economia, Gilberto Pichetto. «La sua morte lascia un incolmabile vuoto in tutti quelli che lo hanno conosciuto e hanno avuto l’onore e il privilegio di lavorare con lui». Cordoglio arrivato anche da Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera. «La giornata si è aperta con una triste notizia, il suicidio del questore di Biella. Un’occasione che ci fa riflettere sulla necessità di un costante supporto psicologico agli operatori del comparto sicurezza».

Gestione cookie