Il barista racconta di aver«visto gli operai che cercavano disperatamente di non cadere nel vuoto»
Dopo il tragico crollo della gru a Torino che ha visto morire tre operai di 20, 52 e 54 anni, arrivano le prime testimonianze dei residenti del posto. Come riporta Il Corriere della Sera, una donna di 61 anni che vive a poca distanza dal luogo in cui si è schiantata la gru, ha raccontato:«Non so cosa sia successo, ho sentito un dolore alla testa e mi sono ritrovata piena di sangue. Non mi ricordo nulla». Lei è una delle persone sopravvissute al crollo, colpita probabilmente da un traliccio o da un calcinaccio.
La donna è finita a terra e a intervenire per prestarle soccorso è stato il titolare del bar all’angolo, Alberto, che in quel frangente stava attraversando la strada. L’uomo ha raccontato che la donna «aveva un taglio profondo. L’abbiamo fatta accomodare qui nei tavolini sotto i portici, era sconvolta».
E non è l’unica ad aver ricevuto un miracolo, perché l’incidente di ieri poteva assumere proporzioni ancora più gravi. «Fosse successo durante un giorno feriale avremmo contato decine di vittime. Questa strada è sempre trafficata e invece in quel momento passava solo quell’Alfa Romeo grigia. La portiera è volata via, esplosa, ma la torre ha colpito solo la parte destra dell’abitacolo. Il conducente è uscito sulle sue gambe e io purtroppo ho visto tutto. Sentivo urlare dall’alto, ho alzato gli occhi e la gru ondeggiava, come se ci fosse una tempesta, ma non tirava un alito di vento. C’erano due persone che cercavano disperatamente di non cadere nel vuoto, ma non ce l’hanno fatta e sono precipitati giù. È stato terribile», spiega ancora il barista.
Sull’asfalto c’erano le salme di Roberto Peretto, Marco Pozzetti, Filippo Falotico. Sui social tantissimi i post dedicati ai tre operai da parte dei loro amici. In egual modo commoventi sono le testimonianze dei residenti che sono accorsi in strada per prestare soccorso, con medici e infermieri del 118. «Ho sentito un boato e ho pensato a un terremoto», ha detto Giacomo Anfuso. «La scrivania si è messa a tremare, sono corso giù per le scale e ho visto la gru collassata su un palazzo e i corpi degli uomini a terra. Mio figlio lavora nell’edilizia e, da padre, dico che non è accettabile che accadano ancora incidenti del genere».
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Vicino a lui c’è Luca La Rosa, 30 anni, che racconta lasciando trapelare una forte commozione:«Mi sono avvicinato a un operaio. Era sdraiato, pensavo fosse ancora vivo e volevo soccorrerlo. Gli ho chiesto come stava e solo dopo ho capito che non mi avrebbe mai risposto. Non lo conoscevo, ma non dimenticherò mai il suo volto».
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La titolare di un bar della zona racconta di aver servito la colazione ai tre operai che poi, purtroppo, sono morti nel tragico incidente. «Venerdì avevano mangiato da me e oggi (ieri, sabato 18 dicembre, ndr) scherzavano felici. Erano contenti perché il turno di lavoro sarebbe finito presto e invece adesso non ci sono più. È orribile», ha chiosato.