Al vertice di Bruxelles il premier non torna indietro: l’Italia aumenta le restrizioni per l’accesso fino al 31 gennaio
Si è appena concluso il vertice dell’Unione Europea a Bruxelles a cui ha preso parte il premier Mario Draghi. Uscendo dall’albergo dove risiedeva per recarsi in aeroporto, il Presidente del Consiglio ha rassicurato i giornalisti con un breve “E’ andato bene“, prima in entrare nell’auto di servizio. Ma ciò che traspare dalle ultime informazioni è che nell’incontro tra Italia e capi di stato europei, i problemi sono tutt’altro che in via di risoluzione.
L’Europa contesta all’Italia la scelta di nuove restrizioni all’ingresso del Paese. Non è consentito l’ingresso, fino al 31 dicembre, se non mostrando l’esito di un tampone negativo per chi è vaccinato o un tampone negativo e una quarantena di 5 giorni se non si è ricevuta almeno una dose.
Mario Draghi difende la scelta davanti all’Europa, ricordando che l’Italia conta dall’inizio della pandemia 135mila vittime e un crollo dell’economia pari al 9% del nostro Pil, aggiungendo come la variante Omicron, al momento poco presente nel Continente, si stia però diffondendo in maniera preoccupante. Il premier difende l’autorità sua e del Paese, ricordando come l’Italia abbia un tasso di vaccinazione elevatissimo, con l’85% dei cittadini che ha ricevuto almeno una dose e citando il Commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo il quale afferma che le inoculazioni che procedono al ritmo 500mila dosi al giorno.
LEGGI ANCHE: Europa, nessun accordo sull’energia. La Russia detta ancora le regole
“È un vantaggio che occorre mantenere a protezione del nostro sistema sanitario” spiega Draghi. Basta questo a giustificare la scelta di stringere il controllo ai propri confini in questa fase di quarta ondata del Covid. L’aumento spaventoso dei contagi in Germania e Regno Unito, le scarse misure di sicurezza e i scarsi dati sulla vaccinazioni degli altri Paesi, sono la sua giustificazione.
L’Unione contesta la scelta, sottolineando che non è stata condivisa e che va difeso anche il mercato. “Queste decisioni individuali degli Stati minano la fiducia delle persone sul fatto che le condizioni siano uguali ovunque in Ue” ha affermato la vicepresidente della Commissione Ue, Vera Jourova. Intanto Portogallo e Grecia aumentano le restrizioni, mentre la Francia si allinea all’Italia: Parigi ha chiuso le frontiere ai britannici, possono accedere solo i francesi che rientrano a casa. Misura che Macron ha ritenuto necessario, visto che nel Regno Unito solo oggi si contano 88mila nuovi contagiati.
LEGGI ANCHE: I sindacati scendono in piazza contro il Governo, Landini: “Priorità è tutelare il lavoro”
L’ITALIA CON DRAGHI “PAESE DELL’ANNO”
Intanto il quotidiano l’Economist incorona l’Italia Paese dell’anno. Il merito viene attribuito al Presidente del Consiglio: “è cambiata con Draghi – si legge – un premier competente e rispettato a livello internazionale e non si può negare che sia migliore di un anno fa. C’è una maggioranza che ha sepolto le divergenze a sostegno di un programma di profonde riforme” si legge ancora. Il riferimento è al progetto di spesa per i fondi del Recovery e un’economia che si sta riprendendo meglio di quelle francesi e tedesche. Ma l’Economist mette in allerta sui giochi di palazzo e sull’ingovernabilità dell’Italia, “pericolo che questa insolita esplosione di governance possa subire un’inversione se Draghi andasse al Quirinale, un incarico più cerimoniale, lasciando il posto ad un premier meno competente“.