Vietati i tatuaggi a colori: dal 4 gennaio solo in bianco e nero. Ecco perché

Si tratta di una nuova norma dell’Unione Europea, perché «gli inchiostri sono pericolosi». Protestano i tatuatori:«Regole troppo complicate per i nostri fornitori, non potremo più lavorare»

Tatuaggi-Meteoweek.com

A partire dal 4 gennaio 2022 entra in vigore un nuovo regolamento Ue che vieta i tatuaggi a colori. Solo inchiostro in bianco e nero. Il motivo? Bianco e nero non contengono isopropanolo, un ingrediente che si inserisce al colore per sterilizzarlo e su cui l’Ue ha posto un veto.

Dal prossimo anno, l’Ue ha imposto forti restrizioni in tutta Europa per le sostanze chimiche negli inchiostri dei tatuaggi. Norme molto rigide, al punto che probabilmente non si potrà più usare nessuno dei colori comuni. «Ritorneremo a lavorare come si faceva una volta. Solo con il bianco e il nero» scherza Eugenio Arneodo, tatuatore di Moncalieri, che rappresenta l’Associazione Tatuatori.it, l’unica del nostro Paese accreditata a Bruxelles. «Un bel problema per un settore che solo in Italia produce un indotto superiore al mezzo miliardo di euro».

Sono molti i tatuatori furiosi, che protestano, poiché il loro mestiere dipende dai fornitori e la cosa paradossale è che i circa 4mila produttori hanno avuto oltre un anno per adattarsi alle nuove regole imposte dall’Ue, ma non si sono adeguati. E sarà difficile che lo faranno nei primi mesi del prossimo anno. Come spiega Arneodo, la questione non concerne solo la sostituzione dei pigmenti, ma anche «il packaging. Il prodotto dovrà essere dettagliatamente descritto. Come avviene per qualunque prodotto della catena alimentare». Si tratta di annotare caratteristiche generali, provenienza, composizione, scadenza, reazioni allergiche. Un lavoro certosino che nessuno ha svolto. Arneodo: «Rielaborare i colori nella composizione di tutte le sue parti, rispettare i parametri che ha assegnato la Ue e rimettere sul mercato colori con l’etichettatura nuova non è semplice per i produttori. Capisco che devono riformulate tutto, che è un lavoro immane. Ma non sarebbe dovuto diventare un nostro problema».

Sono solo due, attualmente, i colori non banditi dall’Ue, ossia il blu15 e il verde7. Questo perché se per rosso, arancione e giallo ci sono sostitutivi naturali, per questi due colori non è così. Ecco perché l’Unione Europea ha deciso di dare un altro anno ai fornitori per risolvere la cosa. Arneodo commenta ironico:«Cosa succederà non lo so. Non ho idea di come potranno risolvere il problema. Resta però la stranezza della proroga. Se il rosso arancione e giallo sono stati messi al bando in virtù del sospetto che facciano male alla salute, perché prorogare ancora il rischio?».

Forse il motivo potrebbe essere pratico: senza l’ombra data dal blu, i tatuaggi colorati non saranno possibili se per il 2023 non ci sarà un equivalente. Si tratta di una prova davvero dura per i tatuatori, costretti a buttare la merce e a ricominciare da zero. «Il fatto è che non è ancora chiarissimo quanto siano effettivamente dannosi i singoli inchiostri per tatuaggi», ha detto Urban Slamal, legale di Düsseldorf, presidente dell’associazione dei tatuatori della Germania.

In Germania, secondo una stima del 2019 fatta dall’Istituto Ipsos, un tedesco su cinque ha un tatuaggio. Nel nostro Paese ci sono 7 milioni di tatuati, e si sfiora il 30% tra i più giovani (dati Iss). Il 60% delle persone tatuate ha avuto una reazione allergica. Il 10% degli inchiostri da tatuaggio sono risultati essere contaminati da batteri. Arneodo si domanda: «Ci sono alternative? Se si immettono nuovi colori riformati e un packaging adeguati alla legge possiamo continuare a lavorare. Altrimenti…»

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