La Dia ha posto sotto sequestro i beni e arrestato due fratelli imprenditori, conosciuti dalle forze dell’ordine per precedenti reati
Vari beni per il totale di un milione di euro sono stati sequestrati a due fratelli imprenditori di Reggio Calabria su indicazione della Direzione Investigativa Antimafia. Più esattamente i beni sono collegati a una ditta del settore del commercio di prodotti medicali e ortopedici con sede a Cavriglia (Arezzo) e due sedi locali a Gioia Tauro (Reggio Calabria), 15 immobili a Gioia Tauro, un’autovettura, conti correnti e posizioni finanziarie.
Per entrambi gli accertamenti svolti dalla Dia hanno consentito di “acclarare, come riconosciuto dal Tribunale di Reggio Calabria, una netta sproporzione tra i redditi dichiarati e gli investimenti effettuati“. Da qui il sequestro. LEGGI ANCHE: Mafia, operazione “Hera”: sequestrati beni per oltre 100 milioni di euro
Uno dei due fratelli era già stato arrestato e condannato del 2014 a 6 anni per associazione a delinquere con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa, detenzione e porto illegale di armi da fuoco. Gli era stato contestato il reato associativo per aver fatto parte di un sodalizio stabilmente dedito all’importazione dalla Slovacchia di armi inertizzate che venivano modificate in Italia e rese idonee all’impiego. Il secondo fratello era invece stato condannato in precedenza con l’accusa di tentata estorsione con aggravante di concorso mafioso nei confronti di due imprenditori.