Non è l’arena solleva il caso, 61 foto e 2 video non sono stati allegati agli atti dell’inchiesta sulla morte di David Rossi, manager Mps.
Sul decesso di David Rossi emergono 61 foto e 2 video prodotti dalle forze dell’ordine la sera del 6 marzo 2013. Tale materiale è completamente inedito perché mai allegato al fascicolo aperto 8 anni fa dai pm per indagare sul manager della comunicazione Mps. L’uomo è morto dopo essere caduto giù dal terzo piano del suo ufficio di Rocca Salimbeni, a Siena. La questione è stata aperta da Massimo Giletti a Non è l’Arena su La7. Nel fascicolo della procura, chiuso come suicidio, vi erano 60 foto ottenute da Federica Romano la notte del tragico evento nell’ufficio di Rossi.
Durante l’audizione di Federica Romano alla Camera il 25 novembre è emersa l’esistenza del materiale inedito, ora acquisito dalla commissione parlamentare che indaga sulla vicenda. “Queste foto e questi video non sono stati distrutti, ma erano custoditi negli archivi della questura di Siena, così abbiamo chiesto di acquisire il tutto — riportano fonti interne alla commissione —. Si tratta di un atto doveroso. Dobbiamo appurare i motivi per cui i pm senesi non allegarono questo materiale: erano doppioni? Erano immagini giudicate non rilevanti? E perché?”. Ciò avviene mentre si sta aprendo dinanzi la procura di Genova la terza inchiesta sulla morte di David Rossi.
I membri della commissione hanno ottenuto una chiavetta con all’interno immagini criptate. Parte della commissione chiede ora di desegretare foto e video inediti. La decisione sarà messa ai voti ma è possibile che il materiale diventi pubblico. Questo darebbe la possibilità di confrontare tali foto e video con quanto presente nel fascicolo già il 21 dicembre prossimo. In questa data si effettuerà nuovamente una simulazione della caduta di David Rossi con dell’avveniristica apparecchiatura.
I dubbi sulle indagini riguardo la morte di David Rossi
“Chiunque abbia immagini, anche solo all’apparenza non rilevanti, ci contatti: chiunque sappia ci può informare anche nel modo più riservato”, questo è l’appello del legale Carmelo Miceli, avvocato della moglie di Rossi, Antonella Tognazzi e della figlia Carolina Orlandi.
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Il materiale inedito è un ulteriore elemento che fa sorgere dubbi sul decorso delle indagini svolte 8 anni fa. Pochi giorni fa il colonnello dei carabinieri Pasquale Aglieco, di fonte alla commissione parlamentare che indaga sulla morte di David Rossi, aveva raccontato che appena dopo la morte del manger Mps l’allora pm Nastasi (il medesimo che era cotitolare dell’inchiesta fondazione Open di Matteo Renzi) avrebbe risposto ad una chiamata sul telefono di Rossi mentre si trovava nel suo ufficio per i primi rilievi. Ciò apre, dunque, all’ipotesi di inquinamento della scena di un possibile crimine. “Voi sareste tranquilli se a indagare su di voi fosse un pm così?”, aveva detto l’ex premier.
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La commissione ha anche ascoltato la coach Carla Ciani, consulente aziendale di Mps, che vide Rossi proprio il 6 marzo 2013, il giorno della morte. “Ci siamo salutati dicendoci: `Ci vediamo il 13, lui era in piedi e mi disse ´Grazie di tutto, mi ha fatto bene parlare un po’. Questa è l’ultima immagine che ho di David”. “Non ho avuto la percezione e non sono assolutamente in grado di poter immaginare il fatto che potesse prendere una decisione del genere Ho lasciato una persona lucida e anche sul pezzo rispetto alle cose che avrebbe dovuto fare”.