Nel 2020 a causa della pandemia, 1,7 milioni di ricoveri in meno

La pandemia di Covid-19 ha avuto un forte impatto sui servizi ospedalieri, con una riduzione complessiva dell’ospedalizzazione pari a 1 milione e 700 mila ricoveri in meno rispetto al 2019. Tale riduzione ha riguardato in misura minore i ricoveri urgenti (-13%), mentre l’impatto è stato più marcato per i ricoveri ordinari programmati e per i day-hospital (con riduzione di almeno un quarto dei volumi).

Nel 2020 a causa della pandemia, 1,7 milioni di ricoveri in meno – MeteoWeek

Questo quanto emerge dal Programma Nazionale Esiti (PNE,) 2021, relativo ai dati 2020, sviluppato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità. Il Pne, in collaborazione anche con il Dipartimento di Epidemiologia della ASL Roma 1, è sviluppato dall’Agenas su mandato del ministero della Salute ed ha l’obiettivo di valutare l’efficacia, l’appropriatezza, l’equità di accesso e la sicurezza delle cure garantite dal Servizio Sanitario Nazionale.

Gli ambiti clinici considerati

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Sono 184 gli indicatori del PNE, (a fronte dei 177 della passata edizione) di cui: 164 sull’assistenza ospedaliera (71 di esito/processo, 78 di volume di attività e 15 di ospedalizzazione) e 20 sull’assistenza territoriale, valutata indirettamente in termini di ospedalizzazione evitabile (14 indicatori), esiti a lungo termine (2) e accessi impropri in Pronto soccorso (4). Gli ambiti clinici considerati sono i seguenti: cardio e cerebrovascolare, digerente, muscolo-scheletrico, pediatrico, ostetrico e perinatale, respiratorio, oncologico, urogenitale, otorinolaringoiatrico e malattie infettive.

“I risultati dell’edizione 2021 del PNE – ha dichiarato il presidente Agenas Enrico Coscioni – offrono un’analisi sulle dinamiche che il Covid-19 ha determinato rispetto all’organizzazione dei servizi. La sistematicità e la capillarità dell’approccio PNE nel valutare comparativamente l’efficacia, l’appropriatezza, l’equità e la sicurezza delle cure garantite dal Ssn, devono rappresentare la strada da battere per riprogrammare la sanità del futuro da parte delle Regioni e delle Province Autonome”. Secondo quanto sottolineato, l’intento di Agenas, “è quello di proseguire con le attività di monitoraggio e valutazione in una chiave di maggiore efficienza ed efficacia, facendo emergere e mettendo a sistema le esperienze virtuose”.

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Tramite i dati del PNE 2021, l’Agenas “restituisce una fotografia dettagliata dello stato di salute del nostro Sistema sanitario, che sembra aver resistito all’impatto della pandemia e che si appresta oggi a ripartire con le nuove sfide poste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza Pnrr”, ha rilevato il direttore generale Agenas, Domenico Mantoan, evidenziando come “a fronte di una riduzione attesa delle attività in elezione, ovvero degli interventi non di urgenza, sembra infatti essersi mantenuta la capacità di risposta rispetto alle patologie tempo-dipendenti”.

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