Tomba più antica d’Europa con un neonato, “l’abbiamo chiamata Neve”

Scoperta la tomba più antica d’Europa con all’interno una neonata di 10.000 anni fa. “Scientific report” ha reso nota la notizia del ritrovamento.

Tomba più antica d’Europa con un neonato, “l’abbiamo chiamata Neve” 14.12.21 1280p - meteoweek.com

Un gruppo di ricercatori ha ritrovato in Liguria una tomba di una neonata europea risalente a più di 10.000 anni fa. La scoperta è un’incredibile traccia del Mesolitco e segnala la presenza di una comunità di cacciatori raccoglitori che si preoccupava dei suoi piccoli. Il luogo della scoperta è il sito dell’Arma Veirana, nella provincia di Savona. A dare notizia della scoperta è stata la rivista “Scientific Reports” del gruppo “Nature”. Un gruppo internazionale di ricercatori ha effettuato il ritrovamento scavando in una grotta del comune di Erli, vicino Albenga.

Nella tomba si trovavano, oltre ai resti del corpo del neonato, un corredo composto da diversi oggetti. Nello specifico vengono trovate 60 perline in conchiglie forate (Columbella rustica), 4 ciondoli forati (ottenuti da frammenti bivalvi) ed un artiglio di gufo reale. Il ritrovamento consente di studiare l’incredibile rito funerario della prima fase del Mesolitico, difficile a causa delle poche tombe note. A quanto pare i giovanissimi ricevevano un rito uguale a quello degli adulti. Tale osservazione ha ovviamente un grande valore socioculturale per apprendere a pieno i comportamenti dei nostri antenati.

I lavori di scavo della tomba con un neonato più antica d’Europa

I lavori di scavo della tomba con un neonato più antica d’Europa 14.12.21 740p - meteoweek.com

Il team ha scoperto la sepoltura durante l’estate 2017 per poi finire l’opera di scavo nel mese di luglio del 2018. A coordinare il gruppo ci sono come studiosi italiani Marco Peresani (Università di ferrara), Stefano Benazzi (Università di Bologna) e Fabio Negrino (Università di Genova).

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Hanno partecipato alla scoperta anche numerose università straniere dal Canada, USA e Germania. Jamie Hodgkins, archeozoologa dell’University of Colorado Denver, ha effettuato ricerche qui con suo marito Caley Orr, paleoantropologo presso la medesima università. Arma Veirana è una cavità, lunga circa 40 metri e dalla particolare forma a capanna. Gli abitanti della val Neva conoscono il luogo da molto tempo ma non essendo facile accedervi non vi erano mai state indagini in passato.

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In passato soltanto alcuni scavatori clandestini avevano colto l’importanza del luogo riportando alla luce alcuni manufatti del Paleolitico medio e superiore. Giuseppe Vicino, ex conservaotre del Museo Archeologico del Finale, consegnò, poi, i reperti raccolti clandestinamente alla soprintendenza nel 2006. In questo modo il luogo diventò noto alla comunità scientifica.  Le prime 2 campagne di scavo (2015/2016) portarono alla luce manufatti litici datati a oltre cinquantamila anni fa e tipici dei Neanderthal.  Nella porzione sommitale inoltre vennero in luce livelli datati alla fine del Paleolitico superiore e relativi a frequentazioni di raccoglitori-cacciatori di 16-15.000 anni fa.

 

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