Il documento per la proroga sarà approvato oggi in Consiglio dei Ministri. Altri tre mesi per mantenere attive le strutture anti Covid
Mario Draghi anticipa i tempi, già da oggi pomeriggio è prevista una riunione del Consiglio dei Ministri per approvare la bozza del decreto che prorogherà lo stato di emergenza dovuto al Covid per altri tre mesi, oltre al limite previsto del 1 gennaio 2022, fino al 31 marzo. La proroga serve soprattutto a mantenere le strutture organizzative messe in piedi per la lotta al virus.
“In considerazione del rischio sanitario connesso al protrarsi della diffusione degli agenti virali da Covid-19, lo stato di emergenza dichiarato con deliberazione del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, è ulteriormente prorogato fino al 31 marzo 2022“, è quanto si legge nella bozza. I dati allarmanti sui contagi e sulle nuove varianti, hanno messo d’accordo Pd e M5S, da subito schierati per la scelta, mentre la Lega ha da poco sciolto le riserve. Ok anche da Italia Viva e Forza Italia. Il documento sarà probabilmente approvato entro la serata.
LEGGI ANCHE: La Commissione Europea prepara un’arma “anti-coercizione”
“La proroga dello stato di emergenza è necessario” ha affermato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri durante una intervista al Corriere della Sera. “Anche se i nostri dati sono migliori di quelli degli altri Paesi europei stiamo vedendo che purtroppo continuano a crescere. Come ormai si sa molto bene ci troviamo nel pieno della quarta ondata, questo è il primo motivo”. La quarta ondata “sta incidendo sull’occupazione dei posti letto degli ospedali, sia nelle terapie intensive sia in quelli di medicina – continua Sileri –. Lo scorso mese i posti letto delle terapie intensive erano occupati, nella media italiana, per il 4%. Ora siamo arrivati al 9%. Ecco perché serve lo stato di emergenza”.
LEGGI ANCHE: Eutanasia, primo via libera al testo di legge sul suicidio assistito
Per il sottosegretario “dobbiamo completare il ciclo vaccinale, partendo dalle prime dosi, ma anche accelerare sulla somministrazione delle terze dosi. È fondamentale. E dobbiamo fare questo agendo con velocità, per contrastare l’ondata”. La quarta ondata sta risentendo “pochissimo” dell’influsso DI Omicron, spiega, ma “quasi interamente dell’influsso della variante Delta“