Cassa integrazione, i dipendenti tornano ma non trovano più l’azienda

Le dipendenti della Tessile 2.0 di Martina Franca sono tornate dalla cassa integrazione ma l’azienda è scomparsa. Tutti i macchinari e gli effetti personali delle dipendenti sono spariti.

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I sindacati definiscono quanto accaduto come “Ingiustificabile”. Sembra, in effetti, un evento assurdo quello capitato ai dipendenti dell’azienda Tessile 2.0 di Martina Franca, in provincia di Taranto. I dipendenti erano rientrati in azienda per riprendere i propri effetti personali ma non ci sono più. In realtà, non c’è più nemmeno l’azienda. All’interno della struttura, infatti, non solo non trovano i propri armadietti ma nemmeno i macchinari o qualsiasi traccia dell’azienda.

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Nell’edifici erano presenti solo alcuni operai edili occupati con dei lavori. Alle domande dei presenti neanche gli operai hanno saputo dare risposta. Giordano Fumarola, segretario generale della Filctem Cgil Taranto, ha reso noto quanto di surreale è accaduto.

Tornano dalla cassa integrazione e non trovano l’azienda, le dichiarazioni dei sindacati

Tornano dalla cassa integrazione e non trovano l’azienda, le dichiarazioni dei sindacati 11.12.21 740p - meteoweek.com

L’azienda Tessile 2.0 di Martina Franca (Taranto) è una delle tante imprese che producono per conto di terzi, creata circa 2 anni fa. I proprietari sono di Brindisi e, quando l’azienda era al suo massimo, avevano all’incirca una quindicina di dipendenti. Successivamente, in seguito ai problemi arrivati con la pandemia, i dipendenti si erano ridotti a 5. I dipendenti erano poi passati in cassa integrazione causale Covid, seguita da una parziale ripresa del lavoro. Questo però non era stato retribuito e le lavoratrici si erano rivolte al sindacato che ha inviato una lettera di diffida tramite legale.

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Lo scopo era quello di trovare una conciliazione per pagamenti e tredicesime ma il sindacato non ha mai ricevuto risposta. Ora, oltre a non avere risposta, non trovano più nemmeno l’azienda (e il loro effetti personali). Fumarola, nella sua denuncia, dichiara che quanto accaduto è un comportamento da “padrone delle ferriere ingiustificabile. Comprendiamo le difficoltà causate dalla pandemia ma, a differenza delle altre aziende tessili che hanno condiviso con il sindacato e i lavoratori un percorso per uscire dalla crisi, questo atteggiamento rischia di penalizzare l’immagine delle tante ditte di eccellenza del comparto”.

 

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