Le vittime degli abusi sono anch’esse minorenni, e oltre all’accusa di violenza sessuale, gli indagati dovranno rispondere anche di sequestro di persona
La Polizia di Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, ha fermato sei persone, al centro d’accoglienza locale, per il reato di violenza sessuale di gruppo. Nello specifico, gli indagati sono cinque minorenni e un adulto egiziani, che oltre all’accusa di stupro, dovranno rispondere anche di sequestro di persona. Le vittime di violenza sessuale sono minorenni.
Secondo quanto ricostruito, gli abusi si sarebbero verificati dentro il centro d’accoglienza di Siculiana (Agrigento), chiamato Villa Sikania, dove vengono ospitati, in particolare, migranti maschi, maggiorenni e minorenni, dopo essere sbarcati a Lampedusa. Già in passato la struttura era finita al centro dell’attenzione per fughe, violenze, aggressioni. Da quanto è emerso, quasi tutte le notti un gruppo di egiziani faceva irruzione nelle stanze in cui dormono i migranti che aspettano di terminare la quarantena anti Covid e li violentavano.
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A essere presi di mira soprattutto i minorenni, maggiormente indifesi. A denunciare l’accaduto sono stati circa dieci tra egiziani e tunisini, recandosi al commissariato di Porto Empedocle. Da qui è partita un’inchiesta che ha poi provato le accuse e ieri, sei migranti sono finiti in manette «per interrompere la catena di crimini su eventuali altri minorenni e per il pericolo di fuga». La polizia ha denunciato gli stupratori alle Procure competenti, ossia quella della Repubblica di Agrigento e alla Procura dei Minorenni di Palermo.
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Nel frattempo, le autorità avvieranno una richiesta di convalida dei fermi e saranno eseguite ulteriori indagini per far emergere eventuali altri episodi di violenza sessuale nonché altri reati contro la libertà della persona e il patrimonio.