L’inchiesta di Foggia sul caporalato è un caso politico nazionale, e Fratelli d’Italia chiede le dimissioni della Lamorgese

Alcuni partiti hanno chiesto chiarimenti alla ministra degli Interni, dopo la notizia delle indagini della procura di Foggia su un sistema di sfruttamento clandestino dei migranti, che ha coinvolto anche un importante profilo istituzionale come Michele Di Bari. 

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L’inchiesta avviata dalla Procura di Foggia con l’accusa di caporalato nei confronti di sedici persone è ormai diventata un caso politico nazionale. Al centro delle indagini, è finito Michele Di Bari, a capo del Dipartimento per i diritti civili del Viminale e la moglie. L’uomo si è dimesso subito dopo la notizia della notifica ricevuta dal suo ruolo istituzionale, e adesso Leu, Lega e Fratelli d’Italia hanno richiesto un’interrogazione alla Ministra degli Interni Lucia Lamorgese per avere maggiori chiarimenti sull’inchiesta che lo vede coinvolto. L’indagine portata avanti dai magistrati di Foggia riguardo il reclutamento di manodopera da sfruttare a basso costo che veniva fatto tra i migranti che vivono nella zona di Borgo Mezzanone Questi venivano mandati a lavorare in diversi territori della zona in condizioni di indigenza e sfruttamento con un tangente di cinque euro al giorno da pagare ai vari caporali che si occupavano di “assoldarli”. Questi erano, spiega la Procura, per lo più cittadini di origine gambiana. Come si accennava in precedenza, anche la moglie di Di Bari è stata raggiunta dalla notifica dei magistrati con un provvedimento di obbligo di dimora.

La donna è entrata nel giro degli indagati in quanto risulta socia di una delle aziende agricole incriminate, che avrebbe aderito a questo sistema di sfruttamento clandestino. Di Bari, subito dimissionario dopo la notizia delle indagini a suo carico, ha già dichiarato più volte come la moglie sia totalmente estranea ai fatti contestati.

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L’irritazione dei partiti sembra infatti al momento diretta quasi esclusivamente verso la Lamorgese. Il partito guidato da Giorgia Meloni ha parlato attraverso le dichiarazioni della deputata Wanda Ferro che ha spiegato come “Fratelli d’Italia chiede al ministro dell’Interno di venire in Aula a riferire del coinvolgimento della moglie del Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Viminale, Michele di Bari, nell’inchiesta della Procura di Foggia sul caporalato. Questa vicenda rischia di essere un’ulteriore pagina buia”. Dello stesso avviso il capogruppo di Fdi Francesco Lollobrigida, che in realtà calcato la mano chiedendo direttamente le dimissioni della Ministra. La Lega invece ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui afferma che gli “Sbarchi clandestini raddoppiati, 100.000 arrivi negli ultimi due anni, un’Europa su questo tema assente e lontana. E oggi le dimissioni del capo dipartimento dell’Immigrazione. Disastro al Viminale, il ministro riferisca immediatamente in Parlamento”.  

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Alla richiesta di chiarimenti alla Lamorgese si è però associato anche il partito di sinistra Leu, che attraverso le parole del senatore Francesco Laforgia ha rimarcato come l’inchiesta condotta dalla procura di Foggia, faccia emergere “una dimensione sommersa e inquietante e ha coinvolto, tra gli altri, la moglie del Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno. Rispetteremo come sempre lo svolgimento delle indagini e il lavoro dei magistrati, nel frattempo però ci aspettiamo che la Ministra dell’Interno venga in Aula a riferire sulla vicenda e su quale sia lo stato delle direttive sul contrasto al caporalato”.

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